Quelli del night club: quando il sesso diventa trasgressione

di francesca


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La clinica non considera psicopatologicamente malato chi entra nei night club per lo stesso motivo per cui non possono considerarsi malati, per altro senza una preventiva ed esaustiva valutazione clinica gli ospiti di casinò o chi frequenta abitudinariamente ambienti dove si assumono alcolici.

Infatti, dedicarsi ai tanto vituperati giochi d’azzardo, bere alcolici, fumare, guardare la televisione, navigare in internet, dedicarsi ad evasioni sessuali fuori dalla coppia o frequentare i night club sono varie forme in cui si manifesta quella che il senso comune considera un passatempo gratificante o un’abitudine sociale per il bisogno di rilassarsi, nel senso di scaricare tensioni accumulate, svagarsi nel senso di uscire fuori dalla realtà quotidiana ed emozionarsi positivamente per controbilanciare le frequenti emozioni negative della routine quotidiana.

Mentre i comportamenti rilevati all’interno di un night sono quelli di pubblico rilievo (la partecipazione agli spettacoli, il consumo di alcolici ed eventualmente di altre sostanze, gli approcci visibili) sfuggono a qualsiasi forma di monitoraggio quei comportamenti che si svolgono all’interno dei cosiddetti separé dove sono umanamente possibili atti sessualmente eccitanti che vanno dal rapporto di tipo mercenario, completo o parziale, protetto o senza precauzioni, fino ad attività inusuali o devianti come gli agiti esibizionistici, sadici, masochistici, parzialistici  (attenzione esclusiva per una parte del corpo), feticistici e similari, comunque mercenari. In questi casi, mentre eventuali comportamenti sessuali ricorrenti ed eccitanti concernenti agiti inusuali o, in qualche modo considerati devianti, rientrano tra le patologie sessuologiche denominate parafilie, una attività sessuale troppo disinibita  e irresponsabile ricercata per il rischio che essa comporta può rientrare tra le psicopatologie previste dalla difficoltà di controllo degli impulsi dove la persona si dimostra incapace di resistere ad un impulso, ad un desiderio impellente o alla tentazione di compiere un’azione rischiosa per sé o per altri significativi come ad esempio la partner del frequentatore del night, che ovviamente all’oscuro di tutto, attende inconsapevole a casa.

Rispetto ai rapporti mercenari all’interno di appartamenti privati, sembra che gli incontri a scopo comunque sessuale (da consumarsi in un separé o successivamente in altra sede) presso il night siano preferiti da chi – insicuro, timido, di scarsa capacità di socializzazione, timoroso del giudizio altrui, con basse capacità di affermazione e di tutela dei propri diritti – desidera senza impegno,  vedere anticipatamente cosa può scegliere, piuttosto che esporsi socialmente, telefonando e presentandosi in un appartamento sconosciuto, rischiando eventuali spiacevoli sorprese dove ci potrebbe essere maggiore difficoltà a sottrarvisi, considerando anche le basse competenze sociali della persona. Ciò vale maggiormente per chi oltre a presentare le tipiche caratteristiche personologiche dell’ansioso sociale con basse competenze interpersonali (profilo molto prossimo del frequentatore di prostitute) associa anche comportamenti di diffidenza pervasiva, sfiducia e sospettosità.

Professor Paolo Zucconi, psicoterapeuta e sessuologo clinico comportamentale, psicologo legale a Udine

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