Il farro, che si distingue in grande (tricitum spelta) e piccolo (tricitum monoccucum), appartiene alla prima famiglia di cereali ‘addomesticati’ dall’uomo.
Il farro grande è nutrizionalmente simile al frumento, il farro piccolo è un cereale cosiddetto ‘ancestrale’ perché è più ricco di sostanze nutritive. In particolare, il farro contiene più minerali del grano, in particolare rame, ferro, zinco, magnesio, fosforo e potassio. Inoltre, rispetto al grano, è più ricco di lipidi e acidi grassi insaturi.
Il farro contiene anche una grande quantità di magnesio, da qui il suo effetto sul sistema nervoso. Il contenuto medio di magnesio è di 1.320 mg/100 grammi per il farro piccolo. Inoltre, le vitamine B1, B2 e B6 e il triptofano in esso contenuto sono coinvolti anche nella lotta allo stress, così come il magnesio, il calcio e il fosforo.
Il farro, non essendo stato sottoposto a selezione varietale come il frumento, contiene glutine di ottima qualità, meglio tollerato dalle persone ipersensibili al glutine.
Il farro è anche uno dei rari cereali che contiene gli 8 amminoacidi essenziali che devono essere forniti dal cibo perché il nostro corpo non li sintetizza. A differenza di altri cereali, in particolare, il farro contiene la lisina.
La lisina è un amminoacido essenziale che svolge diverse funzioni importanti nel corpo umano. Tra queste, la più importante è probabilmente la sua funzione nella produzione di collagene, una proteina che sostiene la pelle, i tendini, i legamenti e altri tessuti connettivi. La lisina è, inoltre, necessaria per la produzione di carnitina, un composto che aiuta a trasformare i grassi in energia, e per la sintesi di enzimi e ormoni. La lisina è anche importante per la crescita e lo sviluppo, soprattutto nei bambini, e può aiutare a combattere l’herpes e l’osteoporosi.
Il farro ha, poi, un indice glicemico relativamente basso per un cereale (40 contro 45-50 del frumento e 50-70 del riso). Questo aiuta a normalizzare il livello di glucosio nel sangue. Dopo l’assorbimento del farro, in effetti, non c’è alcun aumento improvviso della glicemia che impedisce la secrezione di insulina da parte del pancreas e fornisce una sensazione di sazietà.
In relazione a tutto ciò, il farro è un ottimo modo per disintossicare il corpo e migliorare la funzione digestiva. Il farro, a tal proposito, è il più indicato come base di una cura monodieta, che può avere una durata variabile ma si consiglia di seguirla per almeno 10 giorni.