Tra i disturbi del sonno più comuni esiste anche il disturbo del sonno dei turnisti, che deriva da uno sconvolgimento dell’orologio biologico e che riguarda soprattutto coloro che, a causa dei turni di lavoro, sono costretti rimanere svegli durante la notte e a recuperare le ore di sonno perdute durante il giorno. Cosa che in realtà non avviene quasi mai totalmente, perché il riposo notturno ha una qualità e un bioritmo decisamente diverso rispetto, ad esempio, a quello del riposino pomeridiano.
Dunque non è raro che molti dei lavoratori che prestano servizio durante la notte o la mattina molto presto, oppure che svolgono un lavoro che prevede turni a rotazione, possano soffrire di disturbi del sonno.
I turnisti notturni, ma in realtà tutti coloro che la mattina presto dormono in media da una a quattro ore in meno rispetto alle media, generalmente presentano difficoltà a dormire. A risentirne è anche la qualità del sonno: chi soffre di questo tipo di disturbo non solo ha difficoltà ad addormentarsi, ma al risveglio non avverte neppure quel senso di riposo che di solito segue a una bella dormita. Questa situazione a lungo andare può aumentare i casi d’infortuni sul lavoro, ma anche semplicemente essere causa di emicranie e malesseri passeggeri.
In generale, si stima che a soffrire del disturbo del sonno dei turnisti sia il 2,5% della popolazione, con una durata variabile che dipende da vari fattori ma che, in molti casi, stravolge e influenza la quotidianità. Chi ne soffre di solito è costretto a recuperare le ore di sonno perse durante il weekend, rinunciando al tempo libero da dedicare a hobby o ad altre attività piacevoli e creando, a lungo andare, uno stato di frustrazione che può avere effetti collaterali anche abbastanza seri.
Il disturbo del sonno dei turnisti si combatte facendo del riposo e del sonno una priorità. Bisogna prepararsi al sonno mentalmente e anche fisicamente, cercando di minimizzare l’esposizione alla luce solare durante il ritorno a casa dopo il turno di notte, per evitare che nel cervello si attivi il cosiddetto orologio diurno. È molto importante seguire i tipici rituali dell’ora di dormire, provando a mantenere il ciclo del sonno regolare, anche nei weekend. È fondamentale, inoltre, per chi va a letto quando spunta il sole, dormire almeno 7-8 ore, anche se chi lavora di notte al mattino ha qualche difficoltà a prendere sonno. In questi casi un bagno o una doccia calda possono essere d’aiuto, così come una camomilla o un integratore a base di melatonina, un toccasana per gran parte dei disturbi del sonno. La melatonina, infatti, è una sostanza naturale in grado di regolare il ritmo sonno veglia di chi dorme poco e male o ha difficoltà a prendere sonno.