Dieta dell’orologio, cos’è e come funziona

Lo conferma anche la scienza, mangiare sempre alle stesse ore fa bene alla salute e alla linea. Secondo uno studio testato sui topi e pubblicato nella rivista specialistica Cell Metabolism, e ripreso poi dal New York Times Magazine, mangiare con orari costanti e con intervalli regolari tra un pasto e l’altro, regolarizza il metabolismo ed evita quindi l’accumulo di grassi e previene la tendenza al diabete. Ne deriva anche una certa perdita di peso senza modificare minimamente il proprio regime alimentare.

In sostanza, se mangiamo sempre agli stessi orari e con pasti scaglionati in un arco di sole 12 ore, con le restanti 12 ore di digiuno, senza troppi sacrifici o rinunce potremmo dimagrire naturalmente grazie all’azione regolatrice del metabolismo

La dieta dell’orologio

L’hanno chiamata in questo modo perché l’ingrediente chiave è senza dubbio l’orologio: non che dobbiate mangiarlo, ma dovreste utilizzarlo per scandire attentamente gli intervalli tra un pasto e l’altro. Secondo i ricercatori mangiare in un intervallo di tempo limitato non soltanto agisce sulla prevenzione di patologie come il diabete, ma di fatto può rivelarsi un toccasana per le persone con qualche chilo di troppo. Quindi non si tratterebbe di una dieta di per sé, ma di un modello alimentare basato sul tempo, allo scopo di equilibrare il metabolismo, bruciando gli accumuli di grasso in modo ottimale, ed evitando quindi l’aumento di peso e prevenendo le malattie metaboliche. Secondo questi esperti gli orari dei pasti hanno maggiore effetto sul ritmo circadiano dei cicli di luce e buio  e influenzano in modo ottimale alcuni geni del corpo che coinvolgono funzioni ormonali e metaboliche. L’orologio scatta quindi con la classica tazza di caffè del mattino e tutti i pasti andrebbero contenuti in un arco di tempo di 12 ore, non di più.

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