Come dimagrire con la dieta Montignac: lo schema e i cibi consentiti

Bisogna innanzitutto capire in che modo funziona questo regime alimentare e organizzare i pasti in base alla tabella in cui viene indicato l’indice glicemico di ogni singolo alimento.

Mangiare meno non basta per dimagrire, l’ideale sarebbe mangiare anche meglio. Ecco l’obiettivo della dieta Montignac, una dieta che a quanto pare consente di perdere peso in modo costante e anche duraturo. Il problema delle diete formidabili e rivoluzionare è che molto spesso non ci consentono di mantenere i risultati ottenuti, per cui o si sta sempre perennemente a dieta oppure dobbiamo accettare l’idea di riprendere gran parte dei chili in eccesso che eravamo riusciti smaltire.

Con il metodo Montignac, invece, seguirete un regime alimentare efficace ai fini della perdita di peso, ma anche duraturo nel tempo. L’ormai celebre dieta Montignac non solo riduce i fattori di rischio cardio-vascolare, ma previene anche la comparsa del diabete. Più che una dieta quella di Montignac, che è un dottore in Scienze politiche con una specializzazione in nutrizione, è più che altro un metodo basato sull’indice glicemico dei cibi. In pratica, questo indice misura la velocità con la quale i cibi ingerito provocano un aumento della glicemia, sostenendo quindi che il sovrappeso e l’obesità non dipendono soltanto dalla quantità di cibo ingerita, ma anche dalla qualità.

Partendo da tali premesse Montignac ha messo a punto un “metodo alimentare” che si basa su un’alimentazione a basso indice glicemico, per cui molto ricca di verdura ma povera di tutti quegli alimenti ricchi di zucchero, carboidrati compresi. Esiste una fase di dimagrimento e una di mantenimento.

Fase I

Può durare qualche mese, fino a quando non si è raggiunto il peso cosiddetto ideale. Si può mangiare quanto si vuole, quindi fino a saziarsi completamente, purché ogni pasto sia composto da alimenti con indice glicemico inferiore o uguale a 50, e da alimenti ricchi di proteine.

Fase II

E’ la fase di mantenimento e può durare per sempre senza alcuna controindicazione. Anche in questo caso ogni pasto dovrebbe essere composto da cibi con IG non oltre 50, ma in questa fase è possibile anche fare qualche strappo alla regola, purchè ci sia una sorta di compensazione a basso indice glicemico.

Di seguito una breve tabella per farvi un’idea di cosa potete o non potete mangiare.

Alimenti a basso IG

  • pari a zero: uova; pesce; formaggi freschi e stagionati; carni; insaccati;
  • inferiore di 10: melanzane ed ortaggi verdi;
  • da 10 a 15: albicocche; agrumi; noci; mandorle; arachidi; yogurt magro;
  • da 15 a 20: marmellata senza zucchero; cioccolato amaro; lenticchie;
  • da 20 a 30: latticini;
  • da 30 a 40: pane integrale e mele;
  • da 40 a 50: pasta.

Alimenti ad alto IG

  • pari a 60: gelato;
  • da 50 a 65: farine bianche e pizza margherita;
  • da 65 a 70: riso bianco; peperoni; zucchero;
  • pari a 75: anguria;
  • pari a 90: patatine fritte;
  • da 90 a 100: birra; burro e margarine; glucosio.