Alimentazione e stili di vita, il nuovo trend dei “cibi senza”

Negli ultimi anni abbiamo visto comparire sugli scaffali del supermercato prodotti un tempo sconosciuti, riferibili a culture alimentari completamente diverse dalla nostra. Quei cibi contengono qualità che non pensavamo servissero, specie a noi italiani, artefici della dieta mediterranea per eccellenza, da sempre considerata la più sana e completa. Tutto è iniziato con quello che appariva essere qualcosa di positivo, la didascalia “sugar free” sulle caramelle e altri prodotti dolciari. In realtà, abbiamo poi scoperto che lo zucchero raffinato viene perlopiù sostituito con altri dolcificanti sintetici non certo sani per l’organismo.

Le intolleranze alimentari, negli ultimi anni, sono drasticamente aumentate, e molti si chiedono se questo picco anomalo non dipenda, in realtà, da mode e fissazioni ipocondriache. Al primo malessere dopo un piatto di pasta si pensa subito di essere celiaci, al primo mal di stomaco dopo un cappuccino abbandoniamo i latticini, smettendo così di fornire nutrienti importanti all’organismo. Le intolleranze e le allergie devono essere diagnosticate con test specifici e anche quando si sceglie un regime alimentare diverso, come quello vegano o vegetariano, è sempre il caso di chiedere consiglio ad un nutrizionista esperto.

È dimostrato che i vari “senza” riportati sulle confezioni di snack, biscotti, latticini e prodotti confezionati vengano percepiti come più sani degli altri; in realtà, è importante controllare sempre gli ingredienti e chiedersi da cosa è composto un biscotto che non ha latte, uova, farina di frumento e zucchero. Anche la soia e i suoi derivati, alimento base per la dieta di vegani e vegetariani, è finita sotto accusa perché è un alimento spesso OGM che contiene un alto numero di ormoni, quando non è di coltura biologica. Quindi accanto ai tradizionali “senza latte” e “senza zucchero” abbiamo visto tanti “senza glutine”, prodotti necessari a chi soffre di celiachia diagnosticata, “senza frutta secca”, “senza uova”, “senza OGM” e anche senza nichel, altra sostanza che crea forti disagi a chi non tollera questo metallo, normalmente presente in molti cibi.

Gli esperti raccomandano di non privarsi di cibi salutari (e anche gustosi) senza consultare un medico: non è detto che il cibo sia la causa del malessere, dunque è necessario fare esami specifici. I regimi alimentari alternativi a base di “cibi senza” sono possibili anche per i bambini, per lo svezzamento vegetariano, ad esempio, ma è fondamentale che il piano venga stilato da nutrizionisti in grado di consigliare alimenti adatti, per evitare danni per la salute. Il fai da te a base di “cibi senza”, quindi, è dannoso al pari di un’alimentazione troppo ricca di grassi, zuccheri raffinati, carni grasse, sale e lievitati chimici: non esagerare mai è la regola per vivere bene.