Le relazioni possono finire perché viene meno il legame affettivo, perché non vi è stata la possibilità di prendere coscienza e di recuperare tempestivamente criticità che hanno determinato una rottura insanabile, per fattori esterni che hanno determinato una graduale distanza non recuperabile. E a finire non solo amori fugaci, estivi o passeggeri, ma anche relazioni di lunga durata, talora anche rapporti stabili e corollati da matrimonio o convivenza e da figli.
La fine di una relazione non è mai facile. E la capacità di reagire dipende da più fattori: dalla durata e intensità della relazione e dall’investimento affettivo in essa riposto, dalla presenza di figli e dalla condivisione di abitazione e altri aspetti che contribuiscono a creare legami aggiuntivi all’affetto e all’amore, dalla personalità della persona, dalla presenza o meno di risorse sociali e ambientali (lavoro, risorse economiche …) e dalla fase esistenziale nella quale il distacco si verifica.
Tuttavia si può sopravvivere alla separazione: per quanto possa essere dolorosa e difficile nel momento in cui è vissuta, si può superare il distacco e tornare gradualmente a vivere.
Come?
Per quanto ogni situazione sia unica e debba essere valutata nella sua specificità, vi sono alcune indicazioni generali utili in queste situazioni così critiche e delicate:
La separazione costituisce un vero e proprio “lutto” e il superamento del distacco costituisce un processo, che richiede un tempo di metabolizzazione, variabile da persona a persona. Infine se la separazione risulta particolarmente difficile da gestire e i sintomi risultano particolarmente acuti, è opportuno valutare la possibilità di un supporto psicologico.
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