L’antiginnastica non è una terapia né un’attività sportiva. I movimenti proposti sono sottili, precisi e rigorosi. Tengono conto dei pensieri, delle emozioni e coinvolgono l’essere umano nella sua totalità, perché corpo e mente sono intimamente legati. Proposta come alternativa alla tradizionale ginnastica, promette di far ritrovare benessere ed energia a chi la pratica, di migliorare la flessibilità e la mobilità, liberando il respiro e allontanando lo stress.
“Ci viene detto che è necessario che il nostro corpo si fortifichi, che occorre sudare e traspirare. Allora, per conquistare la forma, inforchiamo la bicicletta, ci appendiamo alla spalliera, corriamo fino a perdere il fiato, ci mettiamo a sollevare i pesi. Quello che invece dovremmo fare prima di tutto – scrive Thérèse Bertherat – è aprire gli occhi, prenderci il tempo di guardare il nostro corpo per comprendere come funziona”.
In questa particolare disciplina i movimenti sono quasi sempre molto piccoli e capaci di correggere difetti posturali, dolori muscolari e articolari, contrastare lo stress, gli stati ansiosi, l’insonnia, le emicranie e le difficoltà digestive o intestinali. Così ogni seduta inizia con una specie di test che permette di localizzare con precisione quello che, dalla testa ai piedi, blocca e limita il corpo. Nel corso delle sedute di antiginnastica, l’esperto chiede al praticante di mettersi in una situazione fisica precisa. Il corpo a quel punto si contorce: una spalla si solleva, una gamba si mette di traverso, le dita del piede si attorcigliano. In questa particolare disciplina i movimenti sono capaci di correggere difetti posturali, dolori muscolari e articolari, contrastare lo stress e gli stati ansiosi. L’antiginnastica garantisce il miglioramento del tono muscolare e della mobilità, lo sviluppo della motricità e della coordinazione, ma anche la fine di rigidità che limitano gli slanci vitali.
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