“Allergica ai legami”, quando i legami affettivi generano paura

Cristina ha una relazione con un uomo molto innamorato di lei, carino, gentile, comprensivo e affettuoso, oltre che divertente e simpatico. Sembra il profilo del Principe Azzurro; eppure Cristina, seppur molto coinvolta, non riesce ad essere serena… Perché ha paura di legarsi! Continua a ripetersi: “adesso è così ma chissà come va a finire”, “tanto anche questa storia finirà”, “se non mi lego troppo, soffro meno se le cose non vanno”…

Sono molte le persone, soprattutto donne, che hanno paura di legarsi, per paura di soffrire e di andare incontro ad una delusione, vissuta e pensata, nel caso in cui si verificasse, come tragica e difficile da affrontare. Spesso sono donne, come nel caso di Cristina, che hanno alle spalle pregresse liaisons amorose con epiloghi negativi, la cui conclusione, e quindi la separazione e l’allontanamento dal partner, è stata vissuta con forti sentimenti di malessere, tristezza e disperazione. Ed è proprio questa grande difficoltà e angoscia a separarsi che induce a credere, seppur erroneamente, che la soluzione stia nel “non legarsi” o “non legarsi troppo”.

Tuttavia esperienze pregresse che si sono concluse con sofferenza e dolore non sono sufficienti per spiegare l’insorgere di questa fobia. Infatti come ben sappiamo, molte persone, uomini o donne, possono vivere o aver vissuto relazioni amorose che si sono concluse e magari con un carico di sofferenza, senza per questo determinare la paura di legarsi.

La paura del legame affonda le radici nei legami di attaccamento dell’infanzia. I legami di attaccamento che strutturiamo da piccoli determinano l’imprinting su cui andiamo a strutturare i rapporti successivi, in particolare quelli affettivi e sentimentali. Se questa prima esperienza ha attivato vissuti di insicurezza, sofferenza e/o mancanza, allora il rischio è che questi vissuti condizionino anche le relazioni presenti.

La paura di legarsi ha anche degli effetti collaterali. In primis, può determinare comportamenti ambivalenti (mi avvicino e poi mi allontano e attacco il rapporto, perché temo la vicinanza), improvvisi allontanamenti o attacchi al rapporto, difficoltà a lasciarsi andare e a vivere pienamente il rapporto. Tutto ciò rischia di ledere il rapporto e quindi paradossalmente di realizzare ciò che si crede e si teme, ovvero che il rapporto finisca. In secondo luogo, il rischio è di non vivere pienamente e di non gioire della relazione, in quanto il pensiero è concentrato in avanti (ad un’eventuale conclusione che potrebbe accadere) o indietro (a situazioni pregresse che non hanno funzionato).

Infine nonostante un gran dispendio di energie tese a cercare di non avvicinarsi troppo e a voler credere che non si è legate, di fatto poi il legame affettivo si struttura al di là delle nostre mere intenzioni razionali, perché alla base c’è un forte bisogno di amore e di un legame amorevole, proprio in virtù di un’esperienza iniziale non sicura e appagante.

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