Agonismo sportivo dopo i 50 anni: pro e contro

di Elisa Malizia


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Praticare sport è sempre consigliato, anche una semplice camminata può aiutarci a mantenere efficiente l’organismo, ma bisogna rispettare delle piccole regole per non incappare in incidenti e infortuni, specialmente dai 50 anni in poi. Già verso i 40 anni, i muscoli e le articolazioni diventano più deboli, soprattutto in quelle persone che non hanno mai praticato sport in maniera regolare. Inoltre, il sistema cardiocircolatorio lavora con più fatica, quindi è necessario prestare la massima attenzione e sottoporsi periodicamente ad esami clinici, come l’elettrocardiogramma.  Intorno ai 50 anni è possibile iniziare a soffrire di osteoporosi; per evitare danni, scegliete attività dolci, come il nuoto, evitando quelle che mettono a dura prova le articolazioni, come la corsa.

I pro dell’attività sportiva sono noti: metabolismo attivo, cuore più in forma, muscoli più atletici, meno difficoltà respiratorie. Tutti questi pro possono diventare contro se chi pratica sport non presta attenzione ai segnali del proprio corpo. Avere il fiatone, ad esempio, è normale, ma se diventa una fatica respirare e si aggiungono sintomi come dolore toracico, vertigini, ronzii o disturbi della vista, bisogna fermarsi immediatamente e contattare un medico.

Dopo i 50 anni l’attività sportiva va intesa come vita all’aria aperta  e l’agonismo andrebbe messo da parte. È importante sottoporsi a visite mediche periodiche e ad esami sotto sforzo, per sondare lo stato del sistema cardiocircolatorio. In definitiva, dunque, lo sport fa benissimo ad ogni età, ma senza esagerare e, soprattutto, ascoltando ogni segnale del corpo.

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