Aborto spontaneo, nuovo test per misurare se una donna incinta sia a rischio

di Redazione


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Un nuovo test sviluppato dai ricercatori della Columbia University di New York, Stati Uniti d’America, potrebbe aiutare le donne in gravidanza a capire se il loro feto in via di sviluppo sia a maggior rischio di aborto spontaneo.

Il test è chiamato Short-read Transpore Rapid Karyotyping (STORK): è meno costoso e richiede meno tempo rispetto a quelli che utilizzano campioni raccolti da test prenatali standard.

Lo studio è stato condotto dagli scienziati del Columbia University Fertility Center e della Columbia University Irving Medical Center ed è supportato dal National Institutes of Heath (NIH).

Il test, attualmente in attesa di autorizzazione dal Dipartimento della Salute dello Stato di New York, rileverebbe i cromosomi in eccesso o mancanti. “Nel complesso, lo studio mostra che STORK è paragonabile ai test clinici standard e presenta molti vantaggi”, ha osservato il NIH in un comunicato stampa.

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E ancora: “STORK è più veloce e fornisce risultati in poche ore anziché in diversi giorni. È anche più economico: il team di studio stima che STORK possa costare meno di 50 dollari per campione (circa 50 euro), se vengono analizzati 10 campioni contemporaneamente, o fino a 200 dollari se un campione viene eseguito da solo. STORK può anche essere eseguito presso il point-of-care di un paziente, eliminando la necessità di spedire un campione a un laboratorio clinico”.

Questo test potrebbe anche essere utilizzato per valutare gli embrioni prodotti tramite la fecondazione in vitro prima che vengano impiantati.

Gli attuali test genetici prenatali costano migliaia di euro e richiedono giorni o addirittura settimane per dare i risultati, aggiungendo allo stress, sia emotivo che finanziario, il trattamento della fertilità e la gravidanza. Attualmente, i test genetici sono consigliati solo se una persona ha avuto più aborti spontanei, ma STORK può essere offerto dopo un singolo aborto spontaneo.

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