Sottrazione internazionale dei minori: una minaccia che arriva con le vacanze

di francesca


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Estate:tempo di vacanze e di spensieratezza ma a volte anche tempo di tensioni per quelle famiglie separate che si trovano a dover affrontare l’organizzazione delle vacanze. A volte la preoccupazione è dovuta non solo al fatto di dover trovare un accordo comune, ma c’è anche il timore che l’altro genitore, magari di nazionalità non italiana, approfittando delle vacanze porti con s’è il bambino nel proprio paese d’origine o altrove e non lo riporti più in Italia

Come proteggersi dalla possibilità che questo succeda? Come prevenire la sottrazione internazionale dei propri figli minori? Se la causa di separazione è ancora aperta, sarà opportuno regolare perfettamente tutto quanto attiene alle vacanze da trascorrere assieme ai figli, scandendone con precisione i tempi. Se si ha motivo di sospettare che il coniuge dal quale ci si sta separando possa sottrarre i figli, si potrebbe inserire nelle condizioni di separazione la clausola che preveda il divieto all’espatrio del minore senza il consenso dell’altro genitore. Vale la stessa cosa per il divorzio.

Anche i figli naturali (cioè nati da persone non unite in matrimonio) possono essere protetti: in questo caso ci si deve rivolgere al Tribunale per i Minorenni e chiedere che venga regolato l’affidamento del minore e che sia sempre necessario il consenso dell’altro genitore per ogni spostamento all’estero del figlio. La prevenzione però, purtroppo, non sempre funziona. Nel caso in cui l’altro genitore sia riuscito ad eludere ogni regola relativa all’affidamento ed abbia portato con sé il figlio minore all’estero con l’intento di non riportarlo in Italia, per ottenere giustizia è necessario rivolgersi al Dipartimento di Giustizia Minorile dell’autorità centrale.

L’Italia ha infatti aderito alla Convenzione sulla sottrazione di minori, cosicché è possibile avviare una procedura che consente di contattare l’autorità del Paese dove è stato portato il minore affinché ne renda possibile il rimpatrio. Se il Paese dove è stato portato il minore non ha aderito alle Convenzioni sulla sottrazione internazionale di minori, sarà invece necessario azionare le vie diplomatiche, rivolgendosi al Ministero degli Esteri, a Roma, Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, ufficio preposto alla tutela dei cittadini italiani all’estero.

La miglior forma di prevenzione, a mio parere, deve però consistere nella capacità di conoscere e scegliere il proprio partner, affinché la diversa provenienza culturale possa essere sempre motivo di reciproco arricchimento anziché una possibile causa di battaglie internazionali che portano in primo luogo la sconfitta della propria capacità genitoriale ed un conseguente irreversibile danno ai propri figli.

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