Svezzamento, come e quando introdurre le uova

Lo svezzamento del bambino è un momento in cui le mamme diventano un po’ apprensive e si chiedono quali cibi potrebbero essere nocivi per il piccolo. Alcune, poi, vorrebbero orientarsi su uno svezzamento vegetariano, altre vorrebbero evitare tutti quegli alimenti che, a torto o a ragione, vengono demonizzati e considerati allergenizzanti, come capita con le uova. L’uovo, infatti, viene tacciato di creare allergie nei bambini, ma gli esperti sono concordi nel riconoscere a questo alimento molti benefici nutrizionali e consigliano di introdurlo già dalle prime pappe. I dubbi, però, restano: come introdurre le uova nel regime alimentare del neonato? E quando? Cerchiamo di fare chiarezza.

Uova nello svezzamento: cosa sapere

Uova nello svezzamento: benefici

L’uovo è ricco di nutrienti come gli aminoacidi, vitamina A, ferro, potassio, calcio, acido linoleico (fondamentale per la muscolatura) e proteine nobili. Un alimento completo, quindi, un concentrato di tutti gli elementi necessari allo sviluppo corretto di ossa, denti e muscoli.

Uova nello svezzamento: controindicazioni

Quello che preoccupa le mamme, però, è l’alto contenuto di colesterolo, sicuramente presente nelle uova. Inoltre le uova fanno parte di spesso di altri preparati (biscotti o anche dolci fatti in casa), dunque di fatto le uova sono già introdotte nell’alimentazione del bambino. È l’albume la parte che può dare allergia, mentre il tuorlo è la parte che contiene più grassi.

Uova nello svezzamento: quando iniziare ad usarle e come cuocerle

Per gli esperti la giusta porzione per un bambino è di un uovo a settimana, sodo, da sbriciolare nelle pappe, o alla coque. Il momento migliore è intorno al primo anno di vita del piccolo, quando sarà in grado di digerire senza problemi le uova, a cui non vanno aggiunti altri grassi come l’olio.