Nomi per bambini: origine e significato dei nomi maschili

Prenderemo spunto dalla classifica dei nomi per bambini più usati nel 2009, stilata sulla base delle segnalazioni dei nostri utenti, per illustrare origine e significato di 30 nomi italiani maschili.

Il più quotato fra i nomi per bambini, nel 2009, pare essere Pietro: un nome tradizionale, di origine aramaica (pietra, roccia), la cui diffusione è legata al culo di S. Pietro apostolo.
In seconda posizione ancora un apostolo: Tommaso, la cui incredulità per la Resurrezione di Gesù è divenuta proverbiale. Il significato del nome, che deriva anch’esso da una parola aramaica, è “gemello”.

Segue Lorenzo, uno dei più utilizzati in assoluto fra i nomi di battesimo per bambini negli ultimi anni. Il nome, di origine latina, significa “cittadino di Laurentium”, antica città del Lazio e deve la sua popolarità, tra l’altro, al personaggio maschile de I promessi sposi.
In quarta e quinta posizione, due varianti dello stesso nome: Jacopo e Giacomo, dall’ebraico “Dio ha protetto”. Anche James, in ottava posizione, ne è un’ulteriore variante, inglese.

A seguire, Edoardo , un nome di origine anglosassone, tipico della monarchia inglese, che significa “guardiano dei beni”.

Il primo nome di origine greca lo troviamo al settimo posto: si tratta di Andrea, che si sta diffondendo anche al femminile per influsso straniero. Questo è singolare, se si pensa che, per significato, è uno dei nomi più prettamente maschili: deriva infatti dal greco “andros” che significa uomo, virile.

Seguono il poco usuale Rocco (dal celtico, “di alta statura”), il biblico Samuele (dall’ebraico “il suo nome è Dio”), gli evergreen Roberto (da germanico “illustre per la sua fama”) e Michele (dall’ebraico “chi è come Dio?).

Dal 13° al 17° posto, una serie di nomi particolari, anche se non particolarmente “strani”: Achille, dall’etimologia incerta, famoso per essere il nome del leggendario eroe cantato nell’Odissea di Omero, Michelangelo, composto da Michele (già visto sopra) e Angelo (messaggero di Dio), Jonathan (dall’ebraico “dono del Signore”) e Gianmarco, formato da Gianni (diminutivo di Giovanni, “dono del Signore”) e Marco (“dedicato a Marte”, dio della guerra). Chiude la serie Severino, nome usato, di solito, per tradizione familiare, che deriva dal latino e significa, com’è intuibile, “rigido, severo”.

Chiudono la classifica nomi che potremmo definire nel complesso, più attuali, o più “alla moda”: Mirko (scritto anche Mirco), di origine slava, diminutivo di un nome che significa “pace e gloria”; Leonardo, dal longobardo “forte come un leone”; Matteo e la sua variante Mattia, usato al femminile talvolta, che significano “dono del Signore”; Gabriele, di origine ebraica (“Dio ha mostrato di essere forte”); Giorgio, dal greco, “agricoltore”; Luca, di origine latina ma incerta (forse da “lucanus”, abitante della Lucania o, più affascinante, da “lux”, luce); Federico, dal germanico “potente nella pace”; Giovanni, dall’ebraico “dono del signore”; Gregorio, il più raro di quest’ultima serie di nomi, di origine greca (“essere sveglio”).
Chiudono la classifica tre nomi biblici di origine ebraica, molto diffusi: Davide (“amato, diletto”), Emanuele (“Dio è con noi”), Daniele (“Dio è il mio giudice”).

È opportuno aggiungere ancora un paio di nomi che, stranamente, non compaiono nella nostra classifica ma sono fra i più utilizzati in assoluto:

  • Francesco, dal tedesco con significato di “francese”, molto diffuso per il culto di S. Francesco, patrono d’Italia e fondatore dell’ordine dei Francescani
  • Alessandro, dal greco “che protegge gli uomini”.

Molto apprezzati anche Marco (dal latino “consacrato a “Marte”), Simone (dall’ebraico “Dio ha ascoltato”), Nicola (con le varianti Nicolò o Niccolò, dal greco “vincitore tra il popolo”).