Quest’anno, nonostante le notizie, sembrava quasi che non arrivasse: adulti e bambini hanno resistito in buona percentuale sino a gennaio 2013, poi quasi improvvisamente ecco i primi “caduti” e ben presto l’epidemia influenzale si è diffusa a velocità ultrasonica.
Attualmente forse ci si sente già un po’ fuori dal ciclone, ma, purtroppo, non è detta l’ultima parola, le forme influenzali infatti mietono ancora molte vittime. Per tale motivo è consigliabile, per chi non è stato ancora ammalato, seguire una terapia modestamente preventiva a base di
Gli organi bersaglio risultano soprattutto il sistema respiratorio e l’apparato gastrointestinale.
In entrambi i casi i primi segnali sono: senso di malessere indefinito, astenia, mancanza di appetito, per cui l’ideale sarebbe prendersi uno-due giorni di riposo per tentare di non cadere in pieno nella patologia. Al giorno d’oggi questo suggerimento è un’utopia, vediamo quindi come procedere una volta che la malattia si è manifestata.
Dopo qualche giorno di malessere vago con senso saltuario di nausea e mancanza di appetito, compare febbre più o meno alta, vomito incoercibile, frequentissime scariche liquide, dolori a livello gastrico e addominale. Spesso si associano altri sintomi che rendono la situazione ancora più precaria: cefalea insistente, giramenti di testa o vere e proprie vertigini.
Quando gli ammalati sono adulti, adolescenti o bambini di età superiore ai 4 anni la preoccupazione deve essere minima, ovviamente se si tratta di soggetti sani. Comunque è consigliabile seguire alcune regole in modo che la guarigione sia rapida e senza strascichi (dolori gastrici e addominali che perdurano a lungo, senso di nausea persistente).
Per le prime 24-48h è bene seguire una dieta liquida a base di brodi vegetali di carote e finocchi o acqua di riso discretamente salati (sale marino integrale) per riequilibrare i sali organici persi con il vomito e la diarrea, spremute di limone non trattato, centrifugati di mela o di mirtillo (ok anche quelli surgelati purchè senza aggiunta di zucchero).
All’inizio della malattia, quando i sintomi sono molto violenti, bisogna assumere tali liquidi a piccoli sorsi o a cucchiaiate con intervalli di 5’-6’.
Ipeca 5C quando sono presenti nausea, vomito, scariche liquide accompagnate da coliche violente soprattutto periombelicali: 4 granuli al ritmo degli accessi di nausea e diarrea.
Se, nonostante la dieta liquida e la terapia, le scariche fossero ancora frequenti sarà bene aggiungere Vaccinium Myrtllus TM: 30 gocce x 3 volte al dì, solo per adulti e bambini di età superiore ai 4 anni (la posologia deve essere adattata).
Quando l’influenza aggredisce soggetti anziani o bambini piccoli, se essa non regredisce entro pochi giorni, è necessario consultare un medico.