Come riporta un articolo dello statunitense “ScienceDaily”, la tecnologia può rivelarsi un ottimo strumento per il trattamento del Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Come ha affermato Lenin Grajo, Master of Education e Docente di Scienza Professionale e Terapia Occupazionale alla Saint Louis University:
“Le App per smarthphone possono incoraggiare i bambini con dislessia ad avvicinarsi alla lettura. La lettura è sempre stata considerata una competenza che si dovrebbe essere in grado di padroneggiare. […] Il mio approccio si focalizza essenzialmente sulla partecipazione. Mi concentro sul livello di gradimento suscitato da un compito piuttosto che su quanto bene si possa svolgerlo”.
La Dislessia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). Tale disturbo è determinato da un’alterazione neurobiologica, in particolare da una disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato.
I bambini dislessici faticano a leggere un testo scritto, ci impiegano più tempo ed energie e a volte questo può andare a discapito della comprensione totale di quanto hanno letto. Con il risultato che spesso arrivano a rifiutarsi di leggere, specialmente in presenza di qualcuno e a voce alta. Ma con l’aiuto di educatori e terapeuti, i bambini con dislessia possono approcciarsi alle attività di lettura e scrittura con ottimi risultati, e accrescere la propria autostima.
I bambini con dislessia di solito non amano molto le attività che riguardano la lettura, e spesso evitano di prendervi parte e di dedicarvisi. Ma con le ultime innovazioni tecnologiche, i bambini con dislessia hanno iniziato a utilizzare tablet e applicazioni per smartphone che rendono la lettura e la scrittura molto più divertenti.
“Questo è un approccio multisensoriale che rende la lettura molto interattiva” – ha detto Grajo – che ha ottenuto la sua qualifica di specializzazione proprio studiando le difficoltà di dislessia e di lettura presso la Harvard University.
“Se chiedete a bambini con dislessia di leggere un libro, diranno che non è riescono. Ma attraverso queste applicazioni, i bambini si avvicinano con molto piacere alla lettura”. Alcuni di questi libri interattivi hanno fotocamere integrate e registratori che impegnano i bambini. Queste applicazioni svolgono un ruolo importante nello sviluppo delle competenze relative alla lettura, alla scrittura, all’ortografia, allo studio e alla capacità organizzativa, che aumentano inoltre la fiducia in se stessi, a scuola e davanti ai compagni.
Grajo dice che i genitori e gli insegnanti dovrebbero adottare piccoli accorgimenti quotidiani che potrebbero aiutare i piccoli. Invece che chiedere loro di leggere un libro, sarebbe più utile coinvolgerli in attività ludiche con immagini e lettere. Per esempio, i genitori possono creare una caccia al tesoro per i loro figli e chiedere loro di leggere gli indizi per trovare gli oggetti nascosti.
Un altro modo per incoraggiare i bambini alla lettura è quello di cucinare con i bambini: i genitori possono leggere le ricette con i bambini e rendere la cucina un’attività divertente e stimolante.
“Attraverso queste attività, i bambini leggono senza rendersene conto: questo è l’approccio occupazionale. Quando ci si accorge di divertirsi facendo qualcosa, vi si partecipa in modo più attivo e si migliora la propria performance” ha proseguito Grajo. Le applicazioni e le attività quotidiane costituirebbero quindi una solida base per il trattamento del disturbo, consentendo ai bambini di sviluppare le proprie strategie per leggere e scrivere quando cominciano ad apprezzare queste attività.
“Una volta che sono sicuri, sentono di poter eseguire queste operazioni senza l’aiuto di un genitore o un insegnante” ha detto Grajo.
L’Ipad quindi è un buon alleato, ottimo strumento abilitativo e compensativo (se usato da clinici esperti nel campo), buon alleato sia nello studio a casa e a scuola.
Un approccio moderno e divertente, che, se impiegato con misura, calibrato ai bisogni del ragazzo e integrato con le altre metodologie abilitative, ci permette di ottenere ottimi risultati, senza tralasciare motivazione e divertimento.
La Dott.ssa Anna La Guzza è psicologa clinica-dinamica e scolastica. Formata in diagnosi e trattamento dei disturbi dell’apprendimento, del comportamento ed emotivi. Ha fondato Spazio Luce, Viale Monza 91, Milano.
Oggi, Responsabile anche del Centro Amamente a disposizione per il trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento e del linguaggio dei bambini come la dislessia.