La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) geneticamente determinato, in assenza di lesioni neurologiche e di problemi cognitivi più generali, che riguarda la capacità di automatizzare i calcoli e le procedure ad essi legati.
Essa è una espressione di disfunzione cerebrale e non deve essere confusa con i profili di difficoltà procedurali nel calcolo scritto. Per questo motivo è importante sottolineare che la discalculia si manifesta nonostante un’istruzione normale, un’intelligenza adeguata, un ambiente culturale e familiare favorevole.
La discalculia è spesso difficile da diagnosticare, perché gli scarsi risultati del bambino/ragazzo vengono attribuiti a poco impegno, poca voglia di studiare. Perciò lo studente viene spesso ingiustamente colpevolizzato dagli insegnanti, perde autostima e fiducia nelle proprie capacità; può trascinarsi questo peso durante tutta la sua carriera scolastica, senza che la vera causa del problema sia mai capita.
Chi è affetto da discalculia avrà i seguenti sintomi:
Riguardo i diversi tipi di discalculia esistenti, La “Consensus Conference” ha individuato due profili diversi di discalculia:
In questi ultimi anni, però, si è sviluppata una maggiore conoscenza e sensibilità verso i disturbi dell’apprendimento, e perciò gli educatori e i familiari sono più preparati a cogliere i sintomi di questo specifico disagio. La diagnosi precoce di questo disturbo è molto importante per attuare quanto prima dei metodi di insegnamento adeguati. Se ciò non si verifica, il rischio di insuccesso e di abbandono scolastico è molto alto, con conseguenze sociali, psicologiche e lavorative anche molto pesanti.
Per la diagnosi di discalculia bisogna recarsi presso una Neuropsichiatria infantile oppure presso un centro che possa fare una valutazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento (un esempio ne è il Centro Amamente) e sottoporre il bambino a specifici test standardizzati, che valutino le diverse abilità matematiche.
Nel momento in cui viene redatta la certificazione DSA e condivisa con la scuola, toccherà agli insegnanti creare un piano di potenziamento, anche in collaborazione con gli specialisti che hanno svolto i test, nel quale saranno contenuti gli strumenti che il ragazzo potrà utilizzare a scuola e a casa. Questi strumenti, compensativi e dispensativi, variano con gli obiettivi proposti nel percorso scolastico.
In termini tecnici, per “potenziamento” si intende un intervento educativo in grado di favorire il normale sviluppo di una funzione che sta emergendo. In altre parole, significa fare utilizzare la funzione al meglio delle potenzialità individuali, offrendo situazioni di apprendimento con elementi di novità e complessità maggiore rispetto a quanto il bambino potrebbe imparare se agisse da solo e per proprio conto.
In passato le maestre e i professori avrebbero potuto non accorgersi del disturbo di discalculia presente in uno dei loro studenti. Oggi la scuola sta formando gli insegnanti per dar loro delle competenze di base sui Disturbi Specifici di Apprendimento, tenendo presente che questo disturbo è evolutivo per definizione, dunque cambia nel tempo; inoltre il soggetto affetto da DSA ha per definizione un’intelligenza nella media e a volte superiore e potrebbe dunque trovare delle strategie per compensare le proprie difficoltà.
Nonostante gli insegnanti possano dare un consiglio, la valutazione e l’iter conseguente devono partire da una certificazione redatta da un professionista.
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