Il bambino nella pancia può assumere delle “posizioni anomale” rispetto alla sua classica “a testa in giù”.
Di queste posizioni, la più frequente è quella podalica nella quale in feto rivolge al canale del parto la parte inferiore del corpo, invece che la testa. Anche in posizione podalica, a sua volta, il feto può presentarsi in 4 modi diversi. Essi sono:
Esami posizione podalica
Bisogna tenere presente che nell’ecografia del 3° trimestre, a 30-34 settimane, circa il 16% dei feti è podalico, ma che la maggior parte si gira spontaneamente.
La diagnosi di feto podalico ha, dunque, senso solo in procinto del parto e la tendenza medica comune è di attendere che il feto si giri per poter nascere in maniera naturale.
Alcune settimane prima del parto, la palpazione esterna dell’addome, la visita ostetrica e l’ecografia pelvica diranno se il feto è podalico e, a quel punto, si faranno una serie di valutazioni su come partorire.
Rimedi per far girare il feto
Prima di giungere al momento del parto, ci sono diversi rimedi che possono essere tentati per aiutare il feto a ruotare in posizione normale. I metodi utilizzati sono molto differenti e con percentuali di successo molto diverse.
Interventi medici
Rivolgimento esterno: viene paticato in alcuni centri e consiste nel capovolgere il feto con manovre esterne, esercitando pressioni sulle parti fetali con le mani sulla pancia della mamma. La percentuale di successo del rivolgimento esterno è circa il 70%. Questa manovra deve essere eseguita:
Tecnica di Webster e Chiropratica: si aiuta a diminuire lo stress della pelvi nella gravida e a rilassare l’utero in modo da rendere più facile una versione spontanea del feto
Interventi naturali
Rimedi omeopatici
Una tecnica molto comune è la Moxibustione che consiste scaldare un punto del piede (V67) attraverso l’uso di un elemento naturale: la Moxa. Alcuni medici consigliano la moxa anche nelle ultime tre settimane, ed addirittura fino al travaglio, poiché le dimensioni fetali non sembrano influenzare il rivolgimento spontaneo.
Anche la Pulsatilla è un elemento naturale che aiuta il feto a rivoltarsi naturalmente.
Il Parto
Se tuttavia non si riesce ad far girare il feto nella posizione corretta si è giunti al momento di partorire, esistono 2 modalità di parto: Il Parto naturale o vaginale e il Taglio cesareo.
Parto vaginale
Nel parto podalico vaginale la testa è l’ultima parte del feto che esce.
Il rischio perciò è quello di una mancanza di forza e di ossigeno necessario al feto, a causa di una compressione del cordone ombelicale con rallentamento e diminuzione del flusso ematico. Se si tenta il parto vaginale è necessario che sussistano delle condizioni di sicurezza per mamma e bambino:
Quando ci sono tutte queste condizioni, si procede a un parto vaginale in cui il feto viene comunque seguito passo per passo e “aiutato” a uscire con manovre ben precise che facilitino il suo percorso.
Taglio cesareo
La maggior parte dei ginecologi non acconsente ad un parto podalico, anche se qualcuno, per decidere, preferisce aspettare fino all’inizio del travaglio.
Molti ginecologi raccomandano il taglio cesareo in tutte le presentazioni podaliche, soprattutto nelle donne alla prima gravidanza e in caso di parto prematuro. I neonati prematuri sono più piccoli e fragili e poiché la loro testa è la parte più voluminosa del corpo, essi non riescono a distendere la cervice a sufficienza, motivo per cui la testa potrebbe avere serie difficoltà a passare.
Possibili cause della posizione podalica
Come abbiamo visto, sono sempre in atto gli studi che determinano la “decisione” del feto di essere in posizione podalica. Tuttavia pare ci sia una correlazione importante tra la posizione podalica e le seguenti cause:
La maggioranza dei feti nati da parto podalico sono assolutamente sani.
Tutt’ora sono in corso studi per definire le motivazioni che possano spiegare la difficoltà del feto di “ruotare nella giusta posizione”.