Antibiotici ai bambini: somministrazione, dosi e controindicazioni

di francesca
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Gli antibiotici sono farmaci meravigliosi ed estremamente importanti. Prima della loro scoperta molti bambini morivano per malattie che oggi consideriamo quasi banali.

Polmonite, bronchite, otite, malattia reumatica, tifo, tubercolosi, meningite, nefrite ed in genere tutte le malattie causate da batteri, ormai non fanno più paura grazie agli antibiotici. Guardiamoli quindi con grande rispetto e gratitudine e impariamo a conoscerli.

Che cosa sono gli antibiotici?

Gli antibiotici sono farmaci che hanno la proprietà di uccidere i batteri (battericidi) o di impedirne la moltiplicazione (batteriostatici) nell’organismo.

Gli antibiotici sono numerosi e ciascuno di essi esplica la sua attività su batteri diversi. Questo non significa che ogni antibiotico sia efficace solo su un determinato batterio; ognuno, anzi, agisce su un ventaglio di batteri (questa attività si chiama spettro di azione). Lo spettro d’azione può essere più o meno ampio (antibiotici ad ampio spettro – antibiotici con spettro più limitato). La conoscenza dello spettro d’azione consente di scegliere l’antibiotico più adatto a combattere quel determinato germe responsabile di quella determinata malattia. Ne deriva quindi la grande importanza di saper scegliere il farmaco giusto.

É questo uno degli aspetti più difficili nell’uso degli antibiotici. E’ possibile, per alcune malattie, individuare esattamente il germe responsabile e, in seguito, con una tecnica che prende il nome di antibiogramma, evidenziare qual é l’antibiotico più adatto. Questo procedimento ha il difetto di non dare una risposta immediata, ma dopo un certo periodo di tempo (2/3 giorni in media).

Non sempre nelle malattie dei bambini si ha tutto questo tempo a disposizione. Non sempre si può ritardare un efficace intervento terapeutico senza compromettere l’esito della malattia. Il pediatra esperto conosce in genere i germi più comunemente presenti nelle singole malattie e quindi sa regolarsi nella scelta dell’antibiotico giusto, anche senza aspettare l’antibiogramma.

Quali sono le regole da rispettare per una corretta somministrazione degli antibiotici?

  1. Farmaco adatto (quale antibiotico usare): Lo sceglie il medico in base alla sua esperienza o su indicazione dell’antibiogramma.
  2. Dose giusta (in che quantità): Nel bambino ogni antibiotico ha il suo dosaggio in rapporto al peso del bambino.
  3. Ritmo di somministrazione giornaliera (quante volte al giorno): è importante rispettare i ritmi di somministrazione. Lo scopo è di mantenere nel sangue livelli efficaci di antibiotico. Esistono antibiotici che si devono rispettivamente somministrare ogni 6 / 8 / 12 / 24 / ore.
  4. Durata della somministrazione (per quanti giorni): L’antibiotico deve essere presente nell’organismo per un periodo abbastanza lungo in modo che possa distruggere tutti i batteri.
  5. La sospensione prematura può esporre l’organismo a ricadute.

Dopo la somministrazione degli antibiotici bisogna somministrare farmaci ricostituenti?

Mi verrebbe voglio di dire un “no” secco e tirare avanti. Però spesso le povere mamme sono assillate dagli “esperti di famiglia” con consigli vari: “devi dargli delle vitamine”, “dagli dei fermenti lattici” ecc. se volete accontentare gli “esperti di famiglia” dategli pure quelle cose. Posso  assicurarvi che nessuna di queste sostanze farà male al vostro bambino.

Luoghi comuni ed errori

Forse il più diffuso é quello di credere che gli antibiotici “buttano giù”.  Si sente infatti frequentemente dire: “Ho avuto una brutta influenza. Sono stato costretto a prendere gli antibiotici (fra l’altro non servono in caso di influenza) che mi hanno messo a terra”. In realtà, a causare la debolezza è sicuramente stata la brutta influenza, non certo gli antibiotici.

Per molte mamme gli antibiotici “tolgono l’appetito”. In questo caso dimenticano  che  gli antibiotici vengono somministrati perché il bambino é malato, e quindi è la malattia che toglie l’appetito. A questo proposito é frequente osservare il piacevole stupore delle madri di bambini colpiti da malattie che richiedono lunghi trattamenti con antibiotici, nel vedere che i loro figli, nonostante la continua somministrazione di queste medicine acquistano un buon appetito. Alle volte, addirittura, superiore al normale. É evidente che, anche in questo caso, eliminata con gli antibiotici la reale causa della mancanza di appetito, cioè la malattia, il bambino riprende a stare bene e quindi mangia per recuperare il suo benessere.

Gli errori più gravi a proposito degli antibiotici sono quelli che si commettono non rispettando le quattro regole fondamentali relative alla loro scelta, alla loro dose, al ritmo ed alla durata delle somministrazioni.

Una critica che viene mossa ai medici é quella di prescrivere troppo facilmente gli antibiotici. Questa critica é giusta e la accettiamo, perché la impropria somministrazione di questi farmaci rappresenta sicuramente un errore. Alcuni si vogliono cautelare contro eventuali complicanze e quindi, nel dubbio, ricorrono a questi farmaci anche quando non sono strettamente necessari.

In realtà la maggior parte delle malattie febbrili dell’infanzia sono causate da virus (e non da batteri) contro i quali gli antibiotici sono del tutto inefficaci. Questo comportamento non sempre origina dall’eccesso di cautela o dall’insicurezza del medico, ma spesso dall’ansia dei genitori e dal loro desiderio di arrivare a una pronta guarigione del bambino, quando non addirittura, come già ho accennato, da ragioni più egoistiche (week-end, feste, impegni mondani ecc.).

In sintesi, come comportarsi circa l’uso degli antibiotici?

L’antibiotico deve essere prescritto dal medico.  Non vi si deve ricorrere al primo comparire della febbre. Si può ragionevolmente pensare di poterli usare se dopo tre giorni di impiego dei comuni farmaci antipiretici persiste ancora la febbre alta. Questa non deve però essere ritenuta una regola assoluta. Può essere tenuta presente come criterio generale, soprattutto per non cadere nell’errore di partire subito con una indiscriminata somministrazione di antibiotici.

Articolo tratto dal libro Il bambino Felice del Prof. Giuseppe Ferrari

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