Nina Zilli, dopo lo spoiler di Fiorello “Mi hanno tolto un lavoro perché ero incinta”

di Romina Ferrante


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Essere una madre lavoratrice nel nostro Paese è ancora oggi per molte donne una vera e propria condanna e non ne sono esenti nemmeno i personaggi del mondo dello spettacolo.

La rapper Nina Zilli, diventata mamma della piccola Anna Blue il 2 giugno, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera di essere stata scartata da un lavoro a causa della sua gravidanza.

Il racconto di Nina Zilli

Il triste episodio è avvenuto dopo lo spoiler di Fiorello e di Biggio, che nella trasmissione Viva Rai2 avevano annunciato: “Tra Nina Zilli e Danti c’è del tenero, anche altro. C’è del terzo”. L’annuncio della sua dolce attesa era arrivato come un fulmine a ciel sereno e senza il consenso della cantante, mandandola giustamente su tutte le furie.

Nina Zilli ha raccontato che proprio in quei giorni la cantante era in trattativa per partecipare a un evento privato e che gli organizzatori venuti a conoscenza della gravidanza avevano chiesto al suo staff quando era previsto il termine della gravidanza. Di lì a poco la notizia di essere stata scartata.

Ci stavano solo girando un po’ intorno perché è arrivato subito il “no grazie”. Ero incinta e questo evidentemente mi rendeva inaffidabile ai loro occhi. Se deve partorire non sarà pronta, cambiamo cavallo. Che gentilezza, che premura: si riposi. Hanno ritirato la proposta senza nemmeno sentire se davvero temessi di non farcela”, ha spiegato la cantante.

“Anche nel mio settore c’è strada da fare”

Nina Zilli, del resto, è una lavoratrice instancabile e subito dopo il parto ha ripreso a lavorare. “A due settimane dal parto, con via libera del medico, ero su un palco a Rimini mentre Dani (il compagno Daniele Lazzarin, in arte Danti) era con Blue a darle il biberon: ci alterniamo in tutto. A un mese e un giorno dal parto ero in pista. In barba a quelli che: “Non ce la farà, arrivederci”.

L’artista si è poi lasciata andare ad un’amara considerazione “Anche nel mio settore c’è strada da fare. I compensi delle artiste sono inferiori del 30% rispetto ai maschi, eppure io faccio un lavoro da maschi: spesso nel gruppo sono l’unica donna. Un percussionista (andava pure fuori tempo) mi guardava con sufficienza: è carina, canta, non vorrà mica anche suonare. Ho sentito di tutto”, ha raccontato l’artista, che nonostante l’episodio spiacevole è oggi una mamma e lavoratrice felice, sostenuta in tutto e per tutto dal suo compagno.

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