Gigi Proietti, biografia, carriera, vita privata

di Redazione


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Gigi Proietti

Il vero nome di Gigi Proietti è Luigi Proietti. Nasce a Roma il 2 novembre del 1940 e muore a Roma, il 2 novembre del 2020, all’età di 80 anni. Sin da bambino è appassionato di musica: suona la chitarra, il pianoforte, la fisarmonica e il contrabbasso, esibendosi nelle feste studentesche nel tempo libero.

Si iscrive al Centro Teatro Ateneo, diventando allievo di personaggi come Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia. Ricopre ruoli secondari sul palcoscenico dalla metà degli anni Sessanta, con il Gruppo Sperimentale 101. Recita il primo ruolo nella rappresentazione de “Gli uccelli di Aristofane“, nel 1964, quindi ottiene ruoli da protagonista a partire dal 1968.

Per quanto riguarda l’esordio al cinema, fa un piccolo cameo nel 1964 in “Se permettete parliamo di donne” di Ettore Scola, poi lo troviamo in un episodio di “Le piacevoli notti” nel 1966 e in ruoli più corposi in “Lo scatenato”, “La matriarca” e “Una ragazza piuttosto complicata”. Ha un ruolo da protagonista in “L’urlo“, film di Tinto Brass del 1968.

Il successo

Esordisce in tv nello sceneggiato “I grandi camaleonti“, poi compare in diversi ruoli, quindi ottiene grande successo nel 1970, quando viene chiamato a sostituire Domenico Modugno nella parte di Ademar nella commedia “Alleluja brava gente“: “Una botta di fortuna. Lì capii che si poteva coniugare il teatro ludico con la qualità artistica: il cosiddetto teatro popolare”, racconterà lo stesso Proietti al Corriere della Sera.

Tra il 1965 e il 1970, sia con il Gruppo Sperimentale di Calenda sia senza, Gigi Proietti partecipa a tantissimi progetti. Proprio negli anni Settanta recita in molti film come protagonista: “Gli ordini sono ordini”, “Meo Patacca”, “Conviene far bene l’amore”, Languidi baci, perfide carezze”, “La proprietà non è più un furto”, “L’eredità Ferramonti” e “Casotto”, con Ugo Tognazzi e una giovane Jodie Foster.

Passa facilmente dalle commedie ai film drammatici e partecipa anche a produzioni americane e francesi. La consacrazione arriva nel 1976, con il personaggio di Bruno Fioretti, detto “Mandrake”, in “Febbre da Cavallo“.

Lavora nel 1974 in uno spettacolo sperimentale, “Sabato sera dalle nove alle dieci” e in uno sceneggiato, “Le tigri di Mompracen”. Insieme ad Antonello Falqui porta sul piccolo schermo il varietà “Fatti e fattacci“, nel 1975. Trova il successo alla radio con “Gran varietà”. Assume poi, nel 1978, la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori.

Si cimenta anche con la regia teatrale, specializzandosi in adattamenti teatrali di successi cinematografici, oltre a curare la messa in scena di diverse opere liriche tra il 1983 e il 2002. Ottiene anche grandi successi con il doppiaggio, iniziando nel 1964, diventando la voce del Gatto Silvestro della Warner Bros. Indimenticabile la sua performance in “Aladdin” della Disney del 1992, come voce del Genio della lampada.

Gigi Proietti ed Heather Parisi a "Fantastico 4"
Gigi Proietti ed Heather Parisi a “Fantastico 4”

Gigi Proietti debutta come conduttore televisivo nel 1983, alla guida del varietà “Fantastico 4“. Continua, nel frattempo, a recitare al cinema (ma in pellicole con non troppo successo). Sicuramente più florida la carriera come protagonista di one-man show, come “Io a modo mio” e “Di che vizio sei?”. Ottiene anche successi sul piccolo schermo negli anni Novanta, con diversi telefilm, come “Un figlio a metà” o “Italian Restaurant“.

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Nel 1996 arriva “Il maresciallo Rocca“, serie partita un po’ in sordina su Rai2, che conquista progressivamente i favori del pubblico e passa poi sulla prima rete Rai. Interpreta alla fine degli anni Novanta “L’avvocato Porta“. Seguono altri film e telefilm.

Si dedica molto al teatro e collabora al cinema con diversi registi, come i Vanzina. Partecipa, tra gli altri, ai film “Le barzellette” del 2004, “Un’estate al mare” e “Un’estate ai Caraibi”, del 2008 e 2009. Esce nel 2010, invece, “La vita è una cosa meravigliosa”, con Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli e Luisa Ranieri.

Ultimi anni

Gigi Proietti interpreta San Filippo Neri nella fiction tv “Preferisco il Paradiso” di Rai1, poi è la volta de “Il signore della truffa”. Continua anche a collaborare con i Vanzina, per altri film. È nel 2012 guest star di un episodio de “I Cesaroni“, quindi è nella fiction “L’ultimo Papa Re” su Rai1.

L’anno successivo è protagonista assoluto della fiction “Una pallottola nel cuore“, sempre trasmessa su Rai 1 in quattro puntate. In tv partecipa anche come giudice al talent “La pista” e “Tale e quale show”. Nel 2016 debutta come attore al teatro Globe Theatre, da lui fondato nel 2003, portando in scena lo spettacolo “Omaggio a Shakespeare“.

Conduce nel 2017 in prima serata su Rai 1 il varietà “Cavalli di battaglia” e, nella stagione 2019-2020 è narratore/ospite in “Ulisse – Il piacere della scoperta”. Torna al cinema con “Pinocchio” di Matteo Garrone, in cui interpreta Mangiafuoco. Due anni dopo esce postumo il suo ultimo film: “Io sono Babbo Natale” di Edoardo Falcone.

Non mancano, per Gigi Proietti, esperienze come poeta e anche come scrittore: pubblica nel 2013 un’autobiografia, “Tutto sommato qualcosa mi ricordo”, cui segue nel 2015 il libro “Decamerino. Novelle dietro le quinte”.

Vita privata, come è morto Gigi Proietti

Sempre molto riservato sulla sua vita privata, Gigi Proietti conosce nel 1964 una ex guida turistica svedese, Sagitta Alter, che sarà sua compagna per tutta la vita. Insieme vivono dal 1967 fino alla morte di lui e hanno due figlie: Susanna e Carlotta.

Proietti muore all’alba del 2 novembre del 2020, nel giorno del suo 80esimo compleanno, in seguito a un arresto cardiaco, mentre si trova nella clinica romana Villa Margherita: era ricoverato a seguito di un aggravamento delle condizioni di salute per una grave cardiopatia.

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Le esequie sono trasmesse in diretta su Rai1: il corteo parte dal Campidoglio, arrivando al Globe Theatre di Villa Borghese, dove si è svolta una cerimonia laica.

In seguito, la cerimonia religiosa alla Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la “Chiesa degli artisti”. AMA e Roma Capitale comunicano che l’artista riposerà in una cappella da edificare nel Cimitero Monumentale del Verano di Roma.

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