Al Pacino, biografia, carriera, età, figli

di Redazione


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Al Pacino

Il vero nome di Al Pacino è Alfredo James Pacino. Nasce a New York, nel quartiere di East Harlem, il 25 aprile del 1940, quindi ha 82 anni. La sua è una famiglia modesta, d’origine italiana: i nonni paterni, Alfio Pacino e Giuseppa Latteri, erano originari di San Fratello, in provincia di Messina, mentre i nonni materni di Corleone, in provincia di Palermo.

I genitori divorziano quando Al ha appena due anni: il padre lascia la Grande Mela per andare a vivere in California, lasciando ex moglie e figlio in condizioni difficili. Entrambi si trasferiscono nel South Bronx, trovando alloggio dai nonni materni.

Soprannominato “Sonny“, ma anche “l’attore“, Al sogna di diventare un giocatore di baseball e la sua più grande scuola è la strada. Viene bocciato più volte e, a 17 anni, decide di interrompere definitivamente gli studi. Dato che la madre non è d’accordo con questa decisione, va via di casa.

Svolge ogni tipo di lavoro e, in un’intervista al New York Post, l’attore confessa che all’età di 20 anni ha vissuto in Sicilia: “Per mangiare e mantenere un tetto sopra la mia testa, decisi di vendere a una donna più anziana di me l’unico bene che potevo offrire: il mio corpo”.

Esordi

Al Pacino si iscrive a diverse scuole di recitazione, sognando l’Actors Studio, dove riesce a entrare verso la fine degli anni Sessanta. Lee Strasberg riconosce in lui notevoli doti recitative. Nel 1982, alla morte di Strasberg, gli succede in qualità di direttore artistico dell’Actors Studio e nel 1994 ne diviene co-presidente insieme a Ellen Burstyn e Harvey Keitel, carica che ricopre ancora oggi.

È grazie al film del 1971 “Panico a Needle Park” che Francis Ford Coppola nota l’attore: il regista lo scrittura per il ruolo di Michael Corleone ne “Il padrino“, preferendolo ad altri artisti del calibro di Jack Nicholson.

Al Pacino nel 1977

Al Pacino nel 1977

Nel 1973 è co-protagonista di “Lo spaventapasseri“. Recita in “Serpico” e, un anno dopo, nel sequel “Il padrino – Parte II“. Nel 1975 è la volta di un nuovo successo: “Quel pomeriggio di un giorno da cani”. Veste poi i panni del pilota Bobby Deerfield in “Un attimo, una vita”, seguito da “…e giustizia per tutti”.

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All’inizio degli anni Ottanta, dopo grandi successi, arriva un momento di stop per la carriera di Pacino, dopo film come “Cruising” e “Papà sei una frana”. La situazione si risolleva nel 1983 con “Scarface” di Brian De Palma. Dopo una pausa di due anni recita in “Revolution” e torna sul palcoscenico in teatro. Torna sul grande schermo nel 1989 con “Seduzione pericolosa”.

Anni Novanta

All’inizio degli anni Novanta, torna a lavorare in produzioni di successo, come “Dick Tracy” e il terzo capitolo della saga de “Il padrino“. Nel 1991 recita in “Paura d’amare” insieme a Michelle Pfeiffer. Rifiuta anche ruoli importanti, come in “Pretty Woman” o in “Basic Instinct”.

Nel 1992 è la volta di “Scent of a Woman“, che vale ad Al Pacino il premio Oscar come miglior attore protagonista. Recita anche in “Americani” e, un anno dopo, in “Carlito’s Way“. Il 1994 è l’anno del Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.

L’anno dopo, lavora con Robert De Niro in “Heat – La sfida”. Dopo aver diretto e interpretato il film-documentario “Riccardo III – Un uomo, un re” (1996), recita in seguito in film come “Donnie Brasco“, “L’avvocato del diavolo” e Ogni maledetta domenica”.

Anni Duemila

Gli anni Duemila iniziano con la direzione e l’interpretazione di “Chinese Coffee“. Nel 2002 Al Pacino recita in “Insomnia” con Robin Williams e Hillary Swank. Dopo “People I know“, è la volta di “La regola del sospetto“. Compare nel 2003 in un cameo in “Amore estremo – Tough Love”, ma è anche protagonista della miniserie di successo “Angels in America”.

Arriviamo così al 2004, anno in cui cui interpreta l’ebreo Shylock ne “Il mercante di Venezia”. Torna dunque a teatro nel 2005, con la commedia “Orphans” e recita nello stesso anno in “Rischio a due”, accanto a Matthew McConaughey e Rene Russo. Nel 2007 è il protagonista di “88 minuti” e recita nel terzo e ultimo capitolo della saga di Ocean’s, “Ocean’s Thirteen”.

Nel 2008 torna in coppia con Robert De Niro nel film poliziesco “Sfida senza regole“, mentre un anno dopo appare nel documentario “I Knew It Was You”, in ricordo dell’attore John Cazale.

Nel 2010 Pacino è Jack Jevorkian nel film tv “You don’t know Jack”. Per questo film riceve anche il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker, alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia.

Torna al cinema nel 2011, per “The son of no one” e dirige e interpreta “Wilde Salomè“. Dopo un cameo nei panni di se stesso nel film “Jack e Jill”, nel 2012 è la volta della commedia “Uomini di parola”. Torna in teatro negli anni seguenti, con la trasposizione di “Il mercante di Venezia”, e il drammatico “Glengarry Glen Ross”.

Lavori recenti

Il 2013 vede il ritorno in Al Pacino in tv, per il biopic “Phil Spector“. Un anno dopo è protagonista di due pellicole: “The Humbling” e “Manglehorn“, mentre il 2015 esce “Danny Collins – La canzone della vita”. Esce nel febbraio del 2016, invece, “Conspiracy”. Nel 2019 recita nel film di Martin Scorsese “the Irishman” e in “C’era una volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino.

Nel 2020 è uno dei protagonisti della serie televisiva “Hunters” di Amazon, mentre un anno dopo è nel cast di “House of Gucci”, diretto da Ridley Scott.

Vita privata, figli

Al Pacino ha 3 figli. È il padre di Julie Marie, nata nel 1989 dalla relazione con l’insegnante di recitazione Jan Tarrant, e dei gemelli Olivia Rose e Anton James, avuti nel 2001 dall’attrice Beverly D’Angelo. Dopo la loro separazione i due gemelli vengono affidati a Pacino con una lunga vicenda legale vinta nel 2003.

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Nel passato di al Pacino ci sono relazioni sentimentali con le attrici Jill Clayburgh (dal 1970 al 1975), Tuesday Weld, Marthe Keller, Carol Kane, Diane Keaton, Penelope Ann Miller e con la popstar Madonna. Non si è mai sposato. Dal 2008 al 2018, ha una relazione con l’attrice argentina Lucila Solá, poi si lega all’attrice israeliana Meital Dohan fino a febbraio 2020.

Foto di Embajada de EEUU en la Argentina – CC BY 2.0.

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