Stufa pirolitica: cos’è, come funziona, vantaggi e svantaggi

di Romina Ferrante
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Oggi le nostre case sono sempre più digitali ed eco-friendly, piene di dispositivi tecnologici e intelligenti integrati tra loro, aggeggi infernali che rendono, però, le nostre mura domestiche più confortevoli e rispettose dell’ambiente.

Sul fronte del riscaldamento, si sono fatti enormi passi avanti. Il tema dell’efficientamento energetico, del resto, è diventato cruciale, per risparmiare sul costo delle bollette, che incidono non poco sul bilancio familiare.

Ecco perché oggi, sempre più spesso, si studiano soluzioni innovative, a partire da sistemi antichi, conosciuti fin dalla notte dei tempi, ma anche molto efficienti.

La stufa pirolitica è senz’altro uno di questi. Vediamo di che si tratta.

Come funziona una stufa pirolitica

La stufa pirolitica si basa sulla piroscissione o pirolisi, un processo di decomposizione chimica in assenza di ossigeno, che consiste nel riporre biomasse all’interno di un recipiente e poi scaldarle, raggiungendo temperature tra i 300 e i 400 gradi. In questo modo verrà generato calore, ma anche gas utilizzato per la combustione e biochair o carbone vegetale.

La stufa pirolitica è formata da un contenitore resistente alle alte temperature, dove saranno inserite le biomasse, un tubo di acciaio, un coperchio per evitare che l’ossigeno entri in contatto con il combustibile e un foro alla base della stufa per ottenere la giusta aereazione.

Quali sono i vantaggi?

I benefici di questa stufa sono tanti. Eccone alcuni:

  • Efficienza energetica. La stufa pirolitica assicura alte prestazioni, perché sfrutta sia il calore prodotto, sia i gas sprigionati dalla combustione, che continueranno a generare calore anche quando le biomasse avranno smesso di bruciare;
  • Bassi costi. Non è necessario un allaccio alla rete elettrica e questo consente un notevole risparmio;
  • Facile manutenzione. La stufa è semplicissima da installare e non richiede grossi lavori di manutenzione;
  • Sistema ecologico. Le emissioni di gas sono ridotte al minimo per effetto della pirolisi;
  • Produzione del biochair, un carbone vegetale generato dalla combustione, che è anche un ottimo fertilizzante naturale;
  • Versatilità. La stufa si adatta a qualsiasi ambiente e può essere alimentata con tanti tipi diversi di biomasse (pellet, pellet misto a legna, noci, residui di potatura, legna, fogliame, rifiuti agricoli ecc.).

Quali sono gli svantaggi?

La maggior parte dei modelli sono da esterno o da campeggio e le poche stufe pirolitiche da interno in circolazione  sono ancora molto costose. I costi iniziali sono però compensati dai notevoli risparmi nel lungo periodo, aspetto da non sottovalutare visti i recenti rincari di gas ed energia elettrica.

La stufa pirolitica grazie all’alto rendimento, alla versatilità e alle basse emissioni è destinata a diventare nel prossimo futuro la nuova frontiera del riscaldamento in casa.

LEGGI ANCHE: Riscaldare la casa in maniera economica e naturale, ecco come fare

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