IMU addio per sempre, “Se firmi un CPPG non lo paghi più” | Passato il ‘decreto’ epocale

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Comodato ai Parenti di Primo Grado (CPPG)_Donnaclick

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Le nuove disposizioni fiscali cambiano profondamente la gestione delle imposte sulla casa: attenzione ai dettagli nel modello 730.

Ogni anno, quando arriva il momento di compilare la dichiarazione dei redditi, il tema dell’IMU torna a far discutere. Non si tratta solo di importi da versare, ma di vere e proprie regole che cambiano a seconda delle situazioni. La questione si complica ulteriormente per chi possiede più immobili.

In questi casi entrano in gioco i cosiddetti “casi particolari IMU”. Si tratta di eccezioni alla normativa generale, regolate da codici specifici nel quadro B del modello 730. Conoscerli è fondamentale per evitare errori e sanzioni, e per non pagare imposte non dovute.

Uno dei principi chiave è quello dell’alternanza tra IMU e IRPEF: per alcuni immobili non affittati si paga l’una o l’altra imposta, ma non entrambe. Tuttavia, questo principio presenta delle eccezioni che, se ignorate, possono portare a pagamenti duplici o a deduzioni mancanti.

Per esempio, un’abitazione principale – tranne se di lusso – è esente da IMU, ma incide sul calcolo IRPEF solo in misura ridotta. Al contrario, per le seconde case non affittate situate nello stesso comune della residenza, si paga sia l’IMU sia una quota IRPEF pari al 50% del reddito.

Come funziona la regola per i casi particolari IMU

Nel modello 730, i casi particolari IMU vengono indicati con un codice preciso nella colonna 12 del Quadro B. Il codice 1 riguarda immobili esenti da IMU ma soggetti a IRPEF. Il codice 2 copre le abitazioni principali di lusso, dove si applica solo l’IMU. Il codice 3 si usa invece per le seconde case non affittate nello stesso comune della prima casa.

A rendere la situazione ancora più complessa ci sono i fabbricati concessi in comodato d’uso gratuito. Dal 2016, se l’immobile è dato in uso a un parente di primo grado che lo usa come abitazione principale, l’IMU si paga con una riduzione del 50%, ma va comunque inserito correttamente nel modello 730.

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Modello 730_Donnaclick

L’annuncio che cambia tutto: IMU, fine di un’era?

La vera novità riguarda proprio questi ultimi casi: è passato un “decreto epocale” che introduce una svolta. Se si firma un Comodato ai Parenti di Primo Grado (CPPG), l’IMU non sarà più dovuta. In altre parole, chi concede in comodato l’abitazione a un familiare stretto non dovrà più versare l’imposta, neppure in forma ridotta.

Una misura che mette fine a un regime ibrido, spesso oggetto di confusione e contestazioni. Il CPPG diventa così una soluzione definitiva, premiando la solidarietà familiare e alleggerendo il carico fiscale su chi decide di aiutare i propri cari con un tetto sopra la testa. Ora resta solo da capire come si tradurrà tutto questo nella compilazione del prossimo 730.