Come curare la pachira, la bellissima pianta di altezza variabile classicamente venduta come pianta dal fusto intrecciato?
Tenuta spesso in appartamento, data la sua robustezza e rigogliosità, la pachira è davvero molto semplice da curare e, in più, si dice anche che porti fortuna e denaro, tanto da essere chiamata money tree! Vendiamo quindi come curare la pachira, la pianta d’appartamento dal tronco intrecciato.
La pachira, o pachira acquatica, fa parte della famiglia tropicale delle Bombacaceae ed è un albero originario dell’America meridionale, la cui grandezza ed altezza sono molto variabili. La particolarità di questa pianta o alberello è il suo tronco intrecciato. L’intreccio avviene generalmente quando la pianta è ancora molto giovane e non ha raggiunto ancora il primo anno di età.
L’idratazione della pachira è semplice, ma qualche volta si può incorrere in qualche errore. Ecco le indicazioni:
Ad ogni modo, per capire se la pachira necessita o no di acqua, basta controllare il terriccio affondandoci un dito: se non risulta umido nei primi 3 centimetri di profondità potete innaffiare.
Se questa pianta non è in ottima salute le sue foglie possono presentarsi gialle, marroni, secche o cadere. Vediamo punto per punto quali sono le cause.
Se le foglie sono ingiallite, probabilmente state somministrando troppa acqua alla pianta. Regolate bene le irrigazioni e, prima di somministrare altra acqua, assicuratevi che il terriccio sia completamente asciutto.
Discorso simile vale se le foglie sono marroni, completamente o solo sulla punta, ma morbide e umide, non secche. Il motivo potrebbe essere la troppa acqua o l’acqua che ristagna nel sottovaso. Le abbondanti irrigazioni possono causare anche foglie marce.
Se invece le foglie sono marroni e secche il problema è altrove. Ad esempio, se si accartocciano probabilmente la pianta riceve troppo sole e le foglie sono ustionate. In questo caso la pianta riceve troppa luce e va posta in una zona più ombreggiata.
Se la pachira perde foglie prestate attenzione agli intervalli con i quali somministrate l’acqua in quanto, come detto prima, dopo 20 minuti dall’irrigazione è bene svuotare il sottovaso eliminando l’acqua percolata.
La pachira può essere concimata con cadenza mensile. Ogni mese, a partire dalla primavera fino all’estate, si può somministrare un concime a basso dosaggio così da sostenere il vigore della pianta e non innescare una crescita sproporzionata. Il tipo di concime adatto è il concime liquido, di più facile assorbimento, come il classico per piante verdi.
Una volta cresciuta e divenuta piuttosto alta, è probabile che per curare la pachira sia necessario fare il rinvaso scegliendo per lei un vaso definitivo. Ecco le indicazioni per rinvasarla.
Il vaso deve avere un diametro almeno pari ad un quarto dell’altezza della pianta. Ad esempio, se la vostra pachira è alta due metri, scegliete un vaso di diametro di 45-50 centimetri.
Cambiate il vecchio substrato e sostituitelo con del terriccio fresco: quello più adatto è composto da terricciato di letame fibroso, estremamente ricco di materia organica
Dopo il rinvaso, annualmente andrete a sostituire il terriccio scavandolo dal contenitore facendo attenzione a non ferire le radici
Durante la crescita le piantine intrecciate andranno potate puntualmente e i tronchi intrecciati non dovranno mai sviluppare rami laterali. Dovrete potare ogni getto o ramo recidendolo alla base.