Che cos’è la leucemia mieloide che ha colpito il giocatore di basket Achille Polonara
Achille Polonara colpito da leucemia mieloide: cos’è, quali sono i sintomi e le terapie oggi disponibili per affrontarla.

La notizia è arrivata direttamente dalla Virtus Bologna: Achille Polonara, uno dei nomi più noti del basket italiano, ha ricevuto una diagnosi di leucemia mieloide. Una rivelazione che ha scosso il mondo dello sport e che ha spinto in molti a riflettere su una malattia ancora poco conosciuta, ma che può colpire chiunque, anche giovani atleti in piena forma fisica.
Cos’è la leucemia mieloide
La leucemia è un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo, il “laboratorio” interno del nostro corpo dove si formano le cellule del sangue.
Quando qualcosa va storto nel processo di produzione cellulare, si possono sviluppare forme di leucemia, tra cui la leucemia mieloide, una delle più comuni.

Questa può presentarsi in due forme principali:
- Leucemia Mieloide Acuta (LMA);
- Leucemia Mieloide Cronica (LMC).
Anche se il nome è simile, si tratta di due condizioni molto diverse per andamento, sintomi e trattamenti.
Leucemia Mieloide Acuta (LMA): una corsa contro il tempo
La LMA è una forma aggressiva che si sviluppa rapidamente. Il midollo osseo comincia a produrre blasti, cellule immature che non riescono a svolgere le normali funzioni del sangue. Questo blocca la produzione di cellule sane, causando sintomi spesso sottovalutati inizialmente, come:
- stanchezza cronica;
- pallore;
- febbre o infezioni frequenti;
- sanguinamenti anomali (naso, gengive);
- dolori ossei;
- perdita di peso senza motivo;
- milza o linfonodi ingrossati.
La diagnosi richiede esami del sangue e una biopsia del midollo osseo. Il trattamento inizia quasi sempre con una chemioterapia intensiva. In alcuni casi, soprattutto nei più giovani, si può arrivare al trapianto di midollo osseo. Oggi però la medicina offre anche terapie mirate, che agiscono su specifiche alterazioni genetiche, migliorando efficacia e tollerabilità.
Leucemia Mieloide Cronica (LMC): una malattia più lenta, ma da monitorare
La LMC ha invece un decorso più lento e spesso viene scoperta per caso, durante controlli di routine. La causa principale è una mutazione genetica chiamata cromosoma Philadelphia, che genera una proteina responsabile della crescita incontrollata delle cellule mieloidi.
I sintomi, quando presenti, possono includere:
- senso di affaticamento;
- sudorazioni notturne;
- senso di pienezza addominale (per l’ingrossamento della milza);
- febbricola;
- perdita di peso.
La buona notizia? Oggi la LMC è gestibile a lungo termine grazie ai farmaci inibitori della tirosin-chinasi, come l’imatinib. Questi trattamenti permettono a molti pazienti di vivere a lungo e con una qualità di vita vicina alla norma.
Cosa aspettarsi oggi: più speranza grazie alla ricerca
La diagnosi di leucemia mieloide, acuta o cronica che sia, resta un momento difficile. Ma non è più una condanna. La ricerca ha fatto enormi progressi negli ultimi anni. L’arrivo di immunoterapie e medicina personalizzata ha rivoluzionato l’approccio, permettendo trattamenti sempre più mirati, meno invasivi e con effetti collaterali ridotti.
La storia di Achille Polonara ci ricorda che la salute è una partita in cui nessuno può sentirsi escluso. Ma è anche un’occasione per parlare di prevenzione, diagnosi precoce e delle straordinarie possibilità che oggi la scienza mette a disposizione di chi combatte contro queste malattie.