Effetto Michelangelo: quando l’amore ci aiuta a diventare la nostra opera d’arte

di Redazione


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L’effetto Michelangelo introduce una prospettiva positiva nelle dinamiche di coppia. Questo fenomeno rappresenta il cambiamento come un’opportunità di crescita condivisa, dove ciascun partner aiuta l’altro a diventare la versione migliore di sé.

In questo contesto, la relazione non è solo basata sulla comprensione e sul rispetto, ma anche sulla condivisione degli obiettivi e sulla crescita reciproca.

Il termine “effetto Michelangelo” deriva proprio dal celebre artista italiano. Come spiegato dalla psicologa Serena Borroni su Fanpage.it il concetto è nato durante un viaggio in Italia negli anni Ottanta.

Un dottorando di psicologia sociale, ispirato dalle opere di Michelangelo e da un romanzo che descriveva i partner come martello e scalpello l’uno per l’altro, ha deciso di focalizzarsi sugli aspetti positivi delle relazioni di coppia. Da qui, il nome “effetto Michelangelo” che sottolinea come i partner possano aiutarsi reciprocamente a crescere verso il proprio sé ideale.

Michelangelo vedeva la scultura non come un atto di creazione dal nulla, ma come un processo di rivelazione di una forma già esistente nel marmo. Questa metafora si adatta perfettamente alle dinamiche di coppia.

Il blocco di pietra rappresenta il sé attuale di un individuo, mentre la scultura completata rappresenta il sé ideale. I partner, come martello e scalpello, aiutano a rivelare la bellezza interna l’uno dell’altro, favorendo il passaggio dal sé attuale al sé ideale.

L’effetto Michelangelo nasce con una connotazione positiva. Il cambiamento del singolo, riflesso nella coppia, è visto come sano e costruttivo. Il partner aiuta l’altro a realizzare i propri sogni e aspirazioni attraverso due comportamenti chiave: avere una visione realistica delle aspirazioni del partner e stimolarlo a comportarsi in modo congruente con il proprio sé ideale. Questo supporto reciproco permette a ciascun partner di plasmare il proprio sé ideale.

Al contrario, quando in una relazione manca la maturità per lavorare per il bene dell’altro, si può sfociare in dinamiche tossiche. Queste sono caratterizzate dalla manipolazione e dalla dominanza, dove uno dei partner cerca di trasformare l’altro secondo i propri desideri, ignorando i bisogni e i sentimenti reali del partner. In questo scenario, il cambiamento diventa un’imposizione, anziché una crescita condivisa.

In sintesi, l’effetto Michelangelo rappresenta una dinamica positiva nelle relazioni di coppia, dove il cambiamento è visto come un’opportunità di crescita reciproca. Ogni partner aiuta l’altro a realizzare il proprio sé ideale, favorendo una relazione sana e costruttiva.

Foto da Depositphotos.com

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