Covid, arriva la nuova ondata estiva: sintomi, durata e cosa fare

di Redazione


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Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato un bollettino che segnala un lieve aumento dei contagi da Covid-19. Questo incremento sembra essere correlato alla sottovariante KP.3, che deriva dalla mutazione “madre” JN.1, attualmente predominante.

Nonostante la dichiarazione rilasciata dall’OMS a maggio 2023 che ha segnato la fine della fase emergenziale della pandemia, il virus non è scomparso e continua a circolare, soprattutto nella sua ultima variante estiva.

Nella settimana tra il 27 giugno e il 3 luglio si sono registrati ben 3855 nuovi casi (erano 2505 nella settimana precedente, +50%) e 18 deceduti (21).

Il Covid-19, nella sua forma estiva, sta mostrando un forte aumento dei casi. Francesco Vaia, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, ha confermato che la variante JN.1 e i suoi sotto-lignaggi, inclusa la KP.3, sono predominanti in Italia.

Anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), ha osservato un picco estivo dei casi di Covid-19. Andreoni ha sottolineato che il virus non è più stagionale, ma la sua aggressività dipende dalle varianti emergenti.

Sintomi della sottovariante KP.3

I sintomi della sottovariante KP.3 sono simili a quelli di una sindrome influenzale. I più comuni includono raffreddore, mialgie, mal di testa, febbre, brividi e mal di gola.

Alcuni pazienti possono sperimentare sintomi meno comuni come dolori muscolari, stanchezza, occhi rossi, vertigini, tosse, dolore al petto, fiato corto, raucedine, intorpidimenti, perdita di appetito, nausea, vomito, dolore addominale o diarrea, e difficoltà a dormire.

Le complicazioni possono verificarsi in persone fragili, inclusi anziani, donne in gravidanza, pazienti con patologie croniche, oncologiche e immunodepressi.

Cosa fare se si risulta positivi

Con l’arrivo delle vacanze estive, è fondamentale adottare precauzioni per evitare il contagio, soprattutto in ambienti affollati come treni, aerei e località turistiche.

L’uso della mascherina rimane ancora una volta una delle migliori difese contro il virus. È consigliato anche evitare i luoghi affollati e lavarsi frequentemente le mani per ridurre il rischio di infezione.

In caso di sintomi è opportuno rimanere a casa fino alla risoluzione degli stessi, restare attenzione a una corretta igiene delle mani, evitare ambienti affollati e il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA.

Si consiglia di informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, soprattutto se anziane, fragili o immunodepresse e contattare il proprio medico curante nel caso in cui si sia una persona fragile o immunodepressa, i sintomi non si risolvano dopo 3 giorni e le condizioni cliniche peggiorino.

La situazione attuale richiede attenzione e prudenza, anche se il lieve aumento dei contagi non desta preoccupazione immediata. Le autorità sanitarie continuano a monitorare l’andamento della pandemia e a fornire indicazioni su come proteggersi efficacemente.

Il Covid-19, con le sue varianti in continua evoluzione, rimane una realtà con cui dobbiamo convivere, adattando le nostre abitudini per preservare la salute pubblica.

Foto da Depositphotos.com

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