Il Covid torna a fare paura, la variante Eris domina in Italia

di Romina Ferrante


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Una nuova flash survey, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, ha rivelato che la variante EG.5, nota come ‘Eris’, sta rapidamente diventando la variante dominante in Italia.

Secondo lo studio Eris, variante, discendente di XBB.1.9.2 con mutazione addizionale S:F456L, ha visto un notevole aumento nelle ultime settimane, con ben il 41,9% dei casi registrati, e sarebbe la Variante di Interesse (VOI) più rilevata in Europa, Stati Uniti e Asia.

A seguire ci sarebbe la variante XBB.1.16 (16,5%), nota come “Arturo”, XBB.1.5, nota come “Kraken” che risulta in diminuzione (13,4% vs. 21,2% della precedente indagine di luglio 2023) e XBB.2.3 (7,8% vs. 12,2% della precedente indagine), nota come “Acrux”.

L’indagine è stata condotta su campioni notificati dal 21 al 27 agosto 2023 e ha coinvolto tutte le Regioni d’Italia e 83 Laboratori distribuiti sul territorio.

La variante Eris sarebbe, dunque, secondo l’ISS, contraddistinta da un elevato tasso di crescita, che va di pari passo con una diminuita capacità di neutralizzazione da parte di anticorpi verso altre varianti, cosa che giustificherebbe la sua prevalenza in diversi Paesi. Ad oggi, però non si evidenziano rischi aggiuntivi per la salute pubblica rispetto ad altre varianti co-circolanti.

Situazione da monitorare

L’Istituto Superiore di Sanità ha comunque evidenziato la necessità di effettuare un monitoraggio costante, in linea con le raccomandazioni nazionali ed internazionali, poiché la diffusione delle varianti virali, in particolare quelle con maggiore trasmissibilità o mutazioni legate a potenziali sfide immunitarie, continuano a essere fonte di preoccupazione.

Al momento i sintomi di Eris sono quelli classici del Covid-19 come il mal di gola, la tosse, la congestione nasale e la rinite. Molti pazienti hanno dichiarato di aver scambiato il Covid per una normale allergia.

A confermare i timori di una possibile escalation della variante Eris un nuovo studio dell’Università di Tokyo che ha messo in luce come questa variante abbia un’elevata capacità di infettare i polmoni, fattore che potrebbe tradursi in manifestazioni più gravi, soprattutto nei soggetti fragili e nei pazienti ad alto rischio.

Nel frattempo, in attesa che siano effettuati nuovi studi e indagini, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha, già, dato il via libera al vaccino aggiornato XBB.1.5 di Pfizer e BioNTech, ideato per proteggere dalle nuove varianti, inclusa Eris, che sarà disponibile in Italia a partire dal mese di ottobre.

Intanto continuano a crescere le infezioni da Covid-19 passate, nel periodo dal 31 agosto al 6 settembre, da 14.863 a 21.309, pari a un più 44% in una settimana, mentre l’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti è passata da 25 a 36.

Foto da depositphotos.com

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

Un importante passo avanti nella lotta contro l’Alzheimer è stato compiuto: anche l’Unione Europea ha dato il via libera a lecanemab, il primo farmaco capace di rallentare la progressione della malattia se somministrato nelle fasi iniziali. Dopo gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, l’UE si unisce ai paesi che riconoscono l’efficacia di […]

Oggi, le nostre tavole sono sempre più ricche di alternative alla tradizionale pasta di semola, dalle versioni a base di legumi e riso fino alla pasta di mais. Inizialmente considerata una scelta quasi esclusiva per celiaci e intolleranti al glutine, la pasta di mais sta guadagnando popolarità anche tra chi non ha problemi di intolleranze. […]

×