Bellezza

“Smetti di piacere, inizia a vivere”: Noemi racconta la sua Metamorfosi

“Mi intravedo, mi riconosco. Per capire chi fossi, e raggiungermi, ho dovuto tagliare il filo con il passato, tirare giù cattedrali e ricostruire la mia città. Non è stato facile”.
Comincia così la cantante Noemi in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, in cui si racconta e confessa le sue paure più grandi e di come ora grazie alla sua metamorfosi, si ama sia dentro che fuori, senza eccezioni.

“Mi sono persa: buio, anestesia emotiva, non provavo più alcuna passione per me stessa. Anche la musica, perfino la musica che sempre mi aveva dato conforto, non sapevo più dove andarla a cercare, come farmi trovare. Più perdevo il controllo della mia vita, più mi sfuggiva anche il mio corpo. Ho toccato il fondo”.

Il tutto è avvenuto durante la pandemia, “Io non sono una che ha mai voluto cambiarsi i connotati. Mi sono sempre accettata con i miei difetti. Ma a un certo punto quello che ero diventata fuori non mi rappresentava più. Mi guardavo e pensavo: “Tu non sei questa”. Dovevo fare ordine, e ora che c’è è tutto nuovo, come se avessi ricominciato, come se fossi nel mio giardino inesplorato e ogni filo d’erba è stupore che mi godo”.
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Una scoperta continua, ogni giorno. Guardarsi e vedersi, sentirsi sensuale e percepire l’appartenenza del proprio corpo. “Quella di un nuovo sguardo, pure, sul mio corpo nuovo. Sentirmi percorsa da una sensualità femminile che non mi concedevo, e invece qui unisce Veronica e Noemi, che è il nome che mi avrebbe voluto dare mia mamma, Veronica e Noemi che finalmente in me si parlano, hanno fatto pace, dopo un po’ di confusione. Per una che a 13 anni faceva il bagno al mare con la maglietta è tanta roba capire che si può essere accoglienti anche da molto magre, e leggere anche se la bilancia segna un peso alto”.

“Non si dimagrisce perché la società ci vuole magri, ma perché tu lo vuoi. Io l’ho fatto perché in quell’altro corpo non mi sentivo più io. Così ho difeso il sogno che avevo di me. Ho imparato a non avere paura dell’onestà di chiedersi: “Chi sono?” e avvicinarsi a quello che si crede di volere. A volte ci disinneschiamo da soli”.

La cantante dunque afferma a Vanity Fair: “C’è morbidezza nella magrezza. E potenza nella fragilità. E maternità anche se non sei madre. Conta chiudere gli occhi e ascoltarsi”