Perché in Russia l’8 marzo è festa nazionale?

di Alice Marchese


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Domani è l’8 marzo. E’ una festa molto sentita, soprattutto in Russia. Scambi di auguri per le donne, enormi mazzi di rose, ma non soltanto questo. Si tratta della fine dell’inverno, il ritorno delle giornate di luce. Per tanto tempo si è tenuta al parco “Fili” la tradizionale “Flower Run”, corsa di tre chilometri per soli uomini con mazzo di fiori.

L’8 marzo in Russia

Nel 1977, le Nazioni Unite hanno dichiarato l’8 marzo Giornata internazionale della donna , un giorno ogni anno in cui il mondo dovrebbe celebrare, riconoscere e ricordare le donne e i risultati che hanno raggiunto nella società.

Ma la storia riserva sempre grandi sorprese. C’è chi fa risalire l’emergere di questa festa in Russia con la Rivoluzione del ’18, anche se va notato che le donne già nell’impero russo godevano di grande indipendenza, ben più delle donne in molti paesi occidentali. Correva l’anno 1917 quando le donne russe hanno marciato per protestare per “Pane e pace” l’ultima domenica di febbraio (che era l’8 marzo nel calendario gregoriano in uso nel resto del Europa). Questa marcia ha contribuito all’abdicazione dello zar quattro giorni dopo e il nuovo governo ha concesso alle donne il diritto di voto. Sarebbero passati tre anni prima che le donne negli Stati Uniti avessero gli stessi diritti.

Perché è stato scelto l’8 marzo

Chiaro è che il governo sovietico scelse l’8 marzo per ricordare i risultati delle donne lavoratrici nell’URSS, con un occhio ai piani quinquennali. Quando il disgelo di Krusciov permise ai cittadini sovietici di respirare un po’, l’8 marzo fu dichiarato un giorno libero. E’ passato da “giorno di lotta” a una festa nazionale. A poco a poco, cominciarono a chiamarlo “la festa della primavera”: il suo emblema era ed è il ramo della mimosa, una delle poche piante a essere fiorita all’inizio di marzo.

Quando nasce la giornata internazionale della Donna

Sull’origine della festa c’è una leggenda da sfatare. Riguarda il presunto incendio in una fabbrica di camicie di New York. L’8 marzo del 1911 avrebbe provocato la morte di 134 operaie, intrappolate dalle uscite sbarrate dei locali. Su questo racconto non esiste certezza né sulle date, né sul numero di vittime, e nemmeno sulla veridicità. Eppure è l’episodio più ricordato durante questa ricorrenza per il suo valore simbolico.

La storia è più complessa e affonda le radici nel febbraio del 1909, quando il Partito socialista americano propose di celebrare una giornata dedicata all’importanza delle donne nelle società. Iniziativa ripresa l’anno successivo dall’attivista Clara Zetkin. Durante la seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste tenutasi a Copenaghen, riprese l’idea di fissare un giorno per questa festa.

Fu però solo a Mosca nel 1921, durante la Seconda conferenza delle donne comuniste, che si stabilì l’8 marzo come data unica per tutti i paesi. Tutto questo in ricordo della manifestazione contro lo zar a San Pietroburgo del 1917, cui parteciparono moltissime donne. Tuttavia si deve aspettare il 1975, Anno internazionale della donna, per ottenere il riconoscimento della celebrazione ufficiale da parte dell’ONU che, nel 1977, dichiarerà l’8 marzo ‘Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale’.

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