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Web contro Lazza per commento a una donna: cos’ha detto?
Ormai non c’è davvero limite a ciò che si può leggere sui social e il linguaggio utilizzato dagli utenti, a cominciare dai cosiddetti Vip (le Very Important Person che, nella maggior parte dei casi, di importante non hanno alcunché se non i soldi) fino ad arrivare alla gente comune. Scopriamo, di seguito, l’infelicissima frase del rapper Lazza e la, conseguente, reazione del web.
Il web contro Lazza: cosa è accaduto?
Qualche ora fa Lazza ha risposto in maniera a dir poco offensiva a una ragazza sui social. L’artista scrive di essere andato a mangiare da solo su X – l’ex Twitter – e scatta il botta e risposta con una ragazza.

Lazza: “Non ti farei neanche con un bastone”
E così Lazza finisce al centro della polemica e diversi utenti lo accusano di sessismo. “Non è che se ti chiami Lazza puoi scrivere il caxxo che vuoi” si legge. E lui replica ancora: “Prima rompete il caxxo, poi appena arriva uno con la risposta pronta che vi chiude la bocca allora frignate e vi attaccate a cose inesistenti”.
I commenti polemici del web
In men che non si dica il nome di Lazza è schizzato tra i trend (forse per la prima volta in vita sua) e i social sono in fiamme. “Lazza ha fatto mezza hit e si crede Dio sceso in terra” è stato uno dei commenti degli utenti inferociti su Twitter dopo l’ultima uscita del rapper milanese.
“Lazza si crede Dio sceso in terra”
“la cosa che mi fa più incaxxare sono i deficienti sotti i suoi tweet schifosi che lo esaltano e ridono… d’altronde tale “artista” tali fan, non potevano che essere dei ragazzini ignoranti come lui”. E ancora: «ma come caxxo fate a seguire o difendere ancora lazza dopo lo schifo che dice bo per me puoi essere bravo quanto vuoi con la musica ma quando sei una persona di merda non vali niente”.

La nostra riflessione
Non è che se Lazza fosse stato Frank Sinatra la sua battuta sarebbe stata meno infelice! Non è certo la fama o la bravura come artista ad autorizzare una persona ad usare una terminologia offensiva e violenta in virtù di una presunta offesa ricevuta. Fino a quando si continuerà a credere che gli uomini possano mettere a tacere le donne usando termini legati ad una presunta ( e mai verificata) superiorità (fisica e sessuale) con battute irriverenti, le donne non saranno mai davvero pari a loro e questo con il femminismo non c’entra proprio nulla, si chiama, piuttosto, rispetto e non è un diritto solo delle donne bensì di tutti gli esseri viventi (animali inclusi).