Il generale Vannacci travolto dalle inchieste: Paola Egonu lo ha denunciato per diffamazione

di Redazione


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Nuovi guai per il generale Roberto Vannacci. Dopo le indagini sulle spese effettuate quando era addetto militare italiano a Mosca e l’inchiesta della Procura di Roma per istigazione all’odio razziale, emerge anche un fascicolo d’indagine per diffamazione. La querela è stata sporta da Paola Egonu, campionessa di pallavolo e stella della Nazionale italiana.

La querela di Paola Egonu per diffamazione

Al centro della denuncia, depositata a Bergamo e trasmessa a Lucca per competenza territoriale, ci sarebbero le contestate frasi sui “tratti somatici” dell’atleta. Il pubblico ministero ha optato per l’archiviazione ma la Egonu ha impugnato la decisione. Ora si attende il giudizio del Gup che dovrà stabilire se procedere con l’archiviazione o disporre il processo.

Indagini a Roma per odio razziale e disobbedienza

A Roma invece le indagini sul generale riguardano le spese effettuate quando era addetto militare a Mosca. Vannacci è indagato anche per istigazione all’odio razziale e per istigazione di militari a disobbedire alle leggi. Per questi fatti è stato sospeso dall’impiego per 11 mesi, come rivelano fonti legali. Alla base della sospensione ci sarebbero la mancanza di senso di responsabilità rispetto all’inchiesta per peculato e truffa, e gli effetti negativi delle sue posizioni sull’odio razziale. La pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario” avrebbe leso il principio di neutralità dell’esercito, compromettendo il prestigio dell’istituzione.

Sospensione dall’impiego per 11 mesi

Compromessi il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza La pubblicazione del libro, secondo l’Ufficio Disciplina del Stato Maggiore, avrebbe determinato la “lesione” al principio di neutralità-terzietà della forza armata, compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi, dirompenti e divisivi della compagine militare”. La sospensione, per il generale, avrà anche l’effetto di una “uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio”. Il difensore dell’ufficiale ha già annunciato ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio.

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