Strage della discoteca, Fedez in tribunale, cos’ha dichiarato

di Redazione


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Il noto rapper Fedez è stato presente al processo ‘bis’ per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), in cui cinque adolescenti e una madre di 39 anni persero la vita.

Fedez è stato chiamato a testimoniare sulla sicurezza e le carenze strutturali del locale, ma ha dichiarato di non ricordarne le condizioni in quanto si era esibito solo due volte in passato, el 2015 (486 biglietti venduti) e 2016 (586 biglietti). Tuttavia, in un’intervista televisiva, Fedez aveva parlato dello “scenario peggiore” accaduto quella sera: in aula, rispondendo ai pm, ha confermato il senso delle sue parole a proposito del prevedibile sovraffollamento del locale: “cachet alto, spesa bassa per i biglietti (20 euro, ndr) e capienza limitata (500 posti, ndr)”.

Sfera Ebbasta (vero nome Gionata Boschetti), che avrebbe dovuto esibirsi nella stessa serata, è stato anch’esso chiamato a testimoniare. Per quella performance, che non avvenne, era stata pattuito un compenso di 15.700 euro.

La strage avvenne nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 quando, nella calca seguita a spruzzi di spray al peperoncino, morirono i cinque adolescenti e una madre 39enne. Fedez, 33 anni, con addosso un cappotto nero e un look total black, è uscito dal Palazzo di Giustizia lontno dalle telecamere e dai fotografi.

Il marito di Chiara Ferragni, ha risposto alle domande dei pm Paolo Gubinelli, Valentina Bavai e dei legali di difesa e parte civile, parlando anche delle proprie esperienze di djset, prima della popolarità conseguente alla sua attività artistica.

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