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Altavilla Milicia, la figlia superstite avrebbe partecipato al massacro: è indagata
“La superstite, la figlia primogenita ha partecipato alle torture dei riti di purificazione. Ho trasmesso gli atti alla procura per i minorenni che ha competenza”. Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio durante la conferenza stampa convocata a Bagheria per illustrare i dettagli del triplice omicidio di Altavilla Milicia in cui sono stati torturati e uccisi Alessandra Salamone e i figli Kevin ed Emanuel. Per la strage sono in carcere Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e una coppia di Palermo Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Anche il figlio di 16 anni avrebbe partecipato alla mattanza
Kevin, il figlio 16enne di Giovanni Barreca avrebbe partecipato attivamente al massacro. È quanto emerso nella conferenza stampa. Il procuratore parla di “rito collettivo” dove tutti erano in preda a “un delirio mistico”, da cui si escludono la madre e il figlio più piccolo, Emanuel. I due complici avevano convinto Barreca e i due figli più grandi, Kevin e la sorella – l’unica figlia sopravvissuta al massacro – che solo il dolore avrebbe liberato la casa e il loro corpi dalle presenze demoniache.
Anche la coppia era presente al triplice omicidio
“I due coniugi palermitani erano presenti al momento del triplice omicidio nella villetta di Altavilla Milicia”. Lo ha detto Manfredi Lanza, sostituto procuratore di Termini Imerese durante la conferenza stampa. “Aspettiamo l’esito dell’autopsia di Antonella Salamone, moglie di Giovanni Barreca, e dei due figli – ha sottolineato invece il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio – quindi al momento non conosciamo esattamente le cause della morte. Possiamo pero’ dire che la morte delle tre vittime è stata causata da comportamenti messi in atto da Barreca e dai due coniugi palermitani che per giorni hanno operato nella villetta”, ha concluso.
“Altri coinvolti?, i pm, ‘indagheremo'”
“Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per accertarlo”. Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio alla conferenza stampa sulla strage di Altavilla, convocata nella compagnia carabinieri di Bagheria.