La prof accoltellata dal 17enne si sveglia e chiede: “Come sta il ragazzo?”

di Redazione


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Si scava sulla vicenda dell’aggressione avvenuta lunedì mattina ai danni della professoressa Sara Campiglio, 57 anni. La docente è stata accoltellata da uno studente 17enne all’esterno della scuola Enaip di Varese.

Inchiesta sull’accoltellamento della professoressa

Le condizioni della donna, ricoverata in ospedale e operata, non destano preoccupazione ma gli inquirenti stanno approfondendo il contesto nel quale è maturato il gesto. In particolare si sta cercando di capire se il ragazzo, che soffrirebbe di depressione, abbia agito da solo o sia stato in qualche modo istigato da terzi. L’ipotesi è che possa essersi trattato di una sorta di sfida o scommessa tra coetanei, che avrebbe spinto il giovane ad armarsi di un coltello a serramanico e a pedinare la professoressa fino a sferrare tre fendenti alla schiena.

Ipotesi di una sfida tra studenti dietro l’aggressione

Gli investigatori stanno analizzando il suo cellulare e i profili social per ricostruire contatti e frequentazioni, alla ricerca di elementi che confermino l’eventuale coinvolgimento di altri studenti nella pianificazione del gesto. Non si esclude che qualcuno abbia suggerito all’autore materiale dell’aggressione di vendicarsi della docente, additata come capro espiatorio di presunti torti in realtà inesistenti. Il 17enne, descritto come un ragazzo problematico ma senza precedenti penali, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e trasferito nel carcere minorile, in attesa degli sviluppi delle indagini coordinate dalla Procura. I genitori hanno manifestato totale disperazione per l’accaduto.

La preoccupazione della docente per il suo aggressore

La professoressa Campiglio, molto stimata nell’ambiente scolastico, si è subito preoccupata delle condizioni del suo aggressore una volta ripresasi dall’operazione chirurgica. Un gesto che la dice lunga sulla sua tempra e professionalità. Ma purtroppo dietro il folle episodio potrebbe nascondersi qualcosa di più grande, come il bullismo o l’istigazione di compagni senza scrupoli. Su questo si concentrano le indagini.

Disagio giovanile da affrontare con urgenza

La scuola Enaip frequentata da molti ragazzi di diverse nazionalità è nota per le difficoltà nella gestione della complessa realtà studentesca. Nonostante l’impegno di professori e dirigenti per favorire l’integrazione, permane un diffuso disagio giovanile che i fatti di cronaca dimostrano urgente da affrontare. Le istituzioni, a partire dalla Prefettura, stanno predisponendo monitoraggi e interventi specifici di prevenzione e supporto psicologico.

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