Sardegna, audio sessista del candidato di centrodestra: “Ai comizi mi porto belle ragazze”

di Redazione


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In Sardegna è polemica per un audio diventato virale su WhatsApp in cui un candidato al consiglio regionale della coalizione di centrodestra che sostiene Paolo Truzzu si vanta di farsi accompagnare nei comizi elettorali da sei belle ragazze vestite in modo provocante per attirare l’attenzione. Nel messaggio vocale, di cui non è stato reso noto il mittente ma che secondo indiscrezioni sarebbe da ricondurre ad un candidato del collegio di Gallura, questi racconta ad un amico la trovata escogitata per rendere più accattivanti i suoi interventi pubblici in campagna elettorale.

Indignazione per le frasi su belle ragazze usate come escamotage elettorale

“Mi faccio accompagnare da 6 belle amiche, vestite con pantaloni in pelle e stivali, due in minigonna e due leopardate, con camicie belle aperte” si sente nell’audio. “Se ti presenti da solo a un comizio sei un cane bastonato che non tiene banco. Con questo sistema, sfruttando quest’attrazione, mi seguono punto per punto. Non ce n’è stato uno che se n’è andato: posso parlare fino alle tre del mattino e restano tutti lì. Questo sistema delle donne funziona” prosegue il candidato tra le risate.

Dura presa di posizione di Truzzu: “Parole inaccettabili”

Parole definite “inaccettabili” dallo stesso Paolo Truzzu, che in una nota ha preso le distanze in maniera decisa dall’episodio: “Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna. E soprattutto inaccettabili per l’uso vergognoso del corpo della donna come merce elettorale” ha dichiarato il candidato presidente del centrodestra. “Prendo le distanze con decisione da questo inqualificabile comportamento. Sono certo che i sardi sapranno distinguere le responsabilità personali dalle ridicole strumentalizzazioni, queste sì un insulto all’intelligenza degli elettori” ha aggiunto Truzzu.

Anche la candidata Todde condanna l’episodio

La vicenda è stata commentata anche dalla sua avversaria Alessandra Todde, candidata della coalizione di centrosinistra: “Uno schifo, una vergogna assoluta. Anche su questo parla il silenzio di Truzzu” aveva dichiarato inizialmente la Todde, salvo poi prendere atto della presa di posizione di Truzzu. “Non solo ciò è moralmente riprovevole, ma è anche un insulto all’intelligenza degli elettori sardi. Sono orgogliosa di avere tante donne candidate al mio fianco e di rappresentare una coalizione che difende i diritti di tutte le donne. No, noi non siamo come voi” ha aggiunto la candidata presidente del centrosinistra.

Interviene la senatrice Zedda: “Bene la condanna di Truzzu”

Anche Antonella Zedda, senatrice di Fratelli d’Italia e coordinatrice del partito in Sardegna, è intervenuta sulla vicenda: “Bene ha fatto Paolo Truzzu a prendere le distanze dal messaggio lanciato da un candidato di coalizione in Gallura. Come si nota, la sua presa di posizione non si è fatta attendere e questo denota uno stile che lo differenzia e lo contraddistingue dalla candidata Todde”. “Mi unisco a Truzzu nel prendere le distanze da simili esternazioni perché noi non prendiamo lezioni da nessuno e non abbiamo paura di stigmatizzare fatti o dichiarazioni fatte da persone della nostra coalizione” ha concluso la Zedda.

Polemiche dopo le frasi sessiste

L’episodio ha sollevato numerose polemiche e indignazione per il contenuto sessista e l’utilizzo strumentale del corpo delle donne. In molti hanno stigmatizzato l’accaduto come un comportamento maschilista e retrogrado che mercifica la figura femminile. La vicenda rischia di gettare ombre sulla campagna elettorale in Sardegna, dove il prossimo 24 febbraio si vota per eleggere il nuovo presidente della Regione e il rinnovo del consiglio regionale. Le polemiche arrivano a pochi giorni dal voto e potrebbero influenzare gli equilibri in un testa a testa che vede centrodestra e centrosinistra vicini nei sondaggi.

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