Donna paralizzata da 18 anni ritrova la voce: ecco come

di Gaetano Ferraro


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Un evento sensazionale che sembra uscito da un film di fantascienza ma che, invece, adesso è realtà. Grazie a un sofisticato impianto cerebrale connesso a un computer con intelligenza artificiale, una donna americana di circa 50 anni, incapace di parlare da oltre 18 anni a causa di una paralisi, è riuscita di nuovo a comunicare e a esprimersi verbalmente.

Elettrodi nel cervello intercettano i segnali del linguaggio

Il miracoloso esperimento, descritto in un recente studio sulla prestigiosa rivista Nature, è stato condotto da un team di ricercatori dell’Università della California a San Francisco. Gli scienziati, guidati dal neurochirurgo Edward Chang, hanno impiantato nel cervello della paziente un sottile strato di 253 elettrodi in grado di intercettare i segnali elettrici corrispondenti all’attività cerebrale legata al linguaggio. Questi segnali sono stati utilizzati per addestrare degli algoritmi di intelligenza artificiale a riconoscere e classificare circa 40 fonemi della lingua inglese. In questo modo, pensando a parole e frasi, la donna è stata in grado di far verbalizzare il suo pensiero al computer, che ha riprodotto la sua voce in tempo reale.

La donna può parlare pensando parole e frasi

Ma non è finita qui. Grazie ad un sofisticato software di animazione facciale, i ricercatori sono riusciti anche a far mimare all’avatar sullo schermo le espressioni che la donna immaginava, rendendo la comunicazione ancora più naturale ed efficace. I risultati sono stati strabilianti: in solo qualche settimana di training, il sistema AI è arrivato a comprendere e vocalizzare fino a 80 parole al minuto, con un vocabolario potenziale di oltre 1000 parole.

Una svolta epocale nell’applicazione medica dell’AI

“Il nostro obiettivo è restituire alle persone una comunicazione completa ed incarnata. Questi progressi ci avvicinano alla possibilità di rendere questa tecnologia una soluzione concreta per tanti pazienti affetti da paralisi”, ha affermato emozionato il professor Chang. Un altro studio condotto alla Stanford University su persone con SLA ha ottenuto risultati analoghi, sebbene ancora a uno stadio iniziale. Ma le implicazioni sono chiare: grazie agli incredibili progressi dell’intelligenza artificiale, in futuro sarà possibile ridare la voce a milioni di persone private della capacità di comunicare verbalmente. Quello ottenuto dal team di Chang è grande un successo, che segna una svolta nell’applicazione dell’Intelligenza artificiale a scopi medici e riabilitativi. Una tecnologia che regala nuove speranze a tanti pazienti disabili.

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