Attacco di Hamas, nonna e nipotina trovate morte abbracciate in un rifugio

di Redazione


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Una nonna di 80 anni, Carmella Dann, e la sua nipotina dodicenne, Noya Dann, sono state trovate morte, abbracciate l’una all’altra, nel rifugio antiaereo della loro casa nel kibbutz di Nir Oz, a ridosso della Striscia di Gaza. Le due donne erano rimaste intrappolate nel bunker durante il devastante attacco missilistico sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre.

L’immagine che spezza il cuore: nonna e nipote abbracciate nell’ultimo momento

Quando i soccorritori sono riusciti a raggiungere l’abitazione distrutta dalle bombe, la scena che si sono trovati di fronte è stata straziante: nonna e nipote giacevano esanimi, ancora avvinghiate in un ultimo, disperato abbraccio. Un’immagine che spezza il cuore e che simboleggia tutto l’orrore di questa guerra che non risparmia nemmeno donne e bambini innocenti.

Noya, la ragazzina che sognava di essere una maga

Noya era una vivace dodicenne che amava la saga di Harry Potter e sognava di diventare una maga come la sua eroina Hermione Granger. La sua vita è stata stroncata troppo presto da questa spirale di violenza insensata. Anche sua nonna Carmella, 80 anni, è stata uccisa senza pietà, lei che di violenza ne aveva già vista fin troppa nella sua lunga esistenza. Nei tragici giorni dell’attacco, quando ancora si ignorava la loro sorte, la madre di Noya, Galit, aveva rivolto un accorato appello a coloro che credeva avessero rapito sua figlia: “Ti prego, abbi pietà, è solo una bambina innocente”. Parole strazianti che purtroppo non hanno sortito alcun effetto su chi ha scelto la via della guerra e del terrore.

Un destino incerto: il rapimento dei fratelli di Noya

Oltre alla morte di nonna e nipote, questa famiglia sta vivendo altri drammi: il fratello sedicenne e il cugino dodicenne di Noya, Sahar ed Erez, sono stati rapiti da Hamas e condotti nella Striscia di Gaza insieme al padre Ofer. Il loro destino è ancora ignoto e i parenti trepidano nella speranza di rivederli sani e salvi. Quante altre vite innocenti dovranno ancora spegnersi prima che israeliani e palestinesi decidano di deporre le armi e sedersi intorno a un tavolo per negoziare una pace giusta e duratura? Quante altre madri, nonne e figlie dovranno piangere i loro cari? In mondo dice che è ora di dire basta a questa follia.

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