Nonostante le battaglie per l’uguaglianza, la differenza salariale tra uomini e donne in Italia resta alta. Secondo il Rendiconto annuale dell’INPS, le retribuzioni medie settimanali lorde degli uomini nel 2023 ammontano a 643 euro, ben il 28,34% in più rispetto ai 501 euro medi percepiti dalle donne. Inoltre, emergono evidenti disparità anche sul piano della […]
Mestre, tra le vittime anche una coppia in luna di miele
Tra le ventuno vittime del pullman precipitato lo scorso 3 ottobre da un cavalcavia a Mestre c’è anche una giovane donna croata, di circa venti anni, in viaggio di nozze con il marito. Per la sposina non c’è stato nulla da fare, l’uomo invece è stato ricoverato in ospedale.
Erano in Italia per la ‘luna di miele’
Anche il coniuge, connazionale, sarebbe ricoverato in un ospedale veneto: è rimasto ferito nello schianto ma non si conoscono con precisione le sue condizioni. A riferire della presenza della coppia in luna di miele in Italia è il sito croato di informazione 24Sata.hr, spiegando che si tratterebbe di due giovani provenienti dalla zona di Spalato, in Dalmazia.
Il viaggio di nozze finito in tragedia
Sposati una ventina di giorni fa avevano scelto proprio Venezia come tappa del viaggio per coronare il loro sogno d’amore. Un viaggio di nozze da favola nella cornice da cartolina della città lagunare però finito in tragedia.
All’ospedale dell‘Angelo di Mestre ci sono anche cronisti croati, per avere informazioni sulle condizioni dei loro connazionali. I due giovani sposi, le cui generalità non sono ancora state diffuse, avrebbero quindi partecipato alla gita dal campeggio Hu di Marghera, dove soggiornavano anche gli altri turisti morti e feriti nell’incidente stradale.
Chi erano gli altri passeggeri del pullman
Il gruppo era composto di persone di diverse nazionalità: tedeschi, ucraini, austriaci, almeno un francese e spagnoli. Alcuni nuclei erano in vacanza insieme, altri non si conoscevano e sono stati uniti dal tragico destino.
Quali sono le condizioni dei sopravvissuti
Di alcuni di loro sono proseguite per tutto il giorno le operazioni di identificazione, mentre alcuni parenti sono arrivati all’ospedale dell’Angelo e portati in una stanza, presidiata anche dalla Polizia, dove hanno supporto dall’equipe di psichiatri e psicologi dell’ospedale