Un tragico episodio scuote Angera, in provincia di Varese: un uomo di 91 anni uccide la moglie ricoverata in ospedale e si toglie la vita. Le indagini puntano a chiarire il movente e l’origine dell’arma.
Martina Carbonaro, 14 anni, uccisa dall’ex fidanzato: “L’ho fatto perché mi ha lasciato”
Stampa articoloNella notte tra il 27 e il 28 maggio, ad Afragola, in provincia di Napoli, Martina Carbonaro, una ragazza di appena 14 anni, è stata trovata senza vita in un edificio abbandonato adiacente all’ex stadio Moccia, in via Vincenzo Calvanese. Il suo corpo, nascosto sotto un materasso in quello che un tempo era l’alloggio del custode del campo sportivo, è stato rinvenuto dai carabinieri dopo un’intensa attività di ricerca. L’ex fidanzato, Alessio Tucci, un 19enne del luogo, ha confessato l’omicidio, rivelando un movente legato alla fine della loro relazione. La Procura di Napoli Nord ha disposto il fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
La scomparsa di Martina
Martina Carbonaro era scomparsa nel tardo pomeriggio di lunedì 26 maggio, dopo essere uscita di casa intorno alle 19:00. Aveva detto alla madre, Fiorenza, che sarebbe andata a prendere un gelato con delle amiche, ma avrebbe poi incontrato il suo ex fidanzato, Alessio Tucci. L’ultima telefonata alla madre, intorno alle 21:00, sembrava rassicurante: “Sto tornando a casa”, aveva detto Martina. Ma la giovane non è mai rientrata, spingendo i genitori a denunciare la sua scomparsa quella stessa sera. Le ricerche sono iniziate immediatamente, con i carabinieri della Compagnia di Casoria e del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna che hanno concentrato i loro sforzi nella zona dell’ex stadio Moccia, un’area nota per essere un punto d’incontro per i giovani della città.
Le indagini e il ritrovamento del corpo
Le indagini, coordinate dalla procuratrice facente funzioni Anna Maria Lucchetta della Procura di Napoli Nord, si sono rivelate rapide ed efficaci. Grazie a un’“incessante attività di indagine, con ricerca e perlustrazione”, i carabinieri hanno perlustrato l’area circostante l’ex stadio Moccia, un complesso abbandonato che include l’ex abitazione del custode. Nella notte tra il 27 e il 28 maggio, intorno all’una, il corpo senza vita di Martina è stato trovato, nascosto sotto un materasso e coperto di detriti, in un tentativo di occultare il crimine. La scena, descritta come “agghiacciante”, ha confermato i peggiori timori degli inquirenti: Martina era stata vittima di un femminicidio brutale.
La confessione di Alessio Tucci
Il principale sospettato, Alessio Tucci, un 19enne incensurato che lavorava saltuariamente come muratore insieme al padre, è stato convocato in caserma già nelle ore successive alla scomparsa. Le indagini si sono concentrate su di lui grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza del centro commerciale “I Pini,” che avevano ripreso Martina per l’ultima volta lunedì sera, in compagnia del giovane su uno scooter diretto verso l’ex stadio Moccia. Durante l’interrogatorio, condotto alla presenza del pubblico ministero, Tucci ha fornito una ricostruzione incoerente dei fatti, che non collimava con gli orari degli spostamenti né con le immagini delle telecamere. Sotto pressione, il giovane ha ceduto, confessando l’omicidio. “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato“, avrebbe dichiarato agli inquirenti, rivelando un movente di natura sentimentale. Secondo la sua confessione, Martina sarebbe stata colpita più volte alla testa con una pietra trovata sul posto, in un atto di violenza descritto come “cruento”. Dopo il delitto, Tucci avrebbe nascosto il corpo in un vecchio armadio, coprendolo con detriti di cemento per nasconderlo.
Un movente legato alla fine della relazione
Martina e Alessio stavano insieme da tempo, nonostante la giovane età di lei. La loro relazione, apparentemente segnata dalla spensieratezza tipica dell’adolescenza, si era interrotta circa due settimane prima del tragico evento. Martina aveva deciso di non riallacciare il rapporto, ma aveva accettato di incontrare l’ex fidanzato nel luogo dove erano soliti vedersi, l’ex stadio Moccia. Qui, al culmine di una lite, la situazione è precipitata. Tucci, incapace di accettare il rifiuto della ragazza, avrebbe reagito con una violenza cieca, colpendola mortalmente.
Il dolore della madre e della comunità
Il ritrovamento del corpo di Martina ha devastato la sua famiglia e l’intera comunità di Afragola. Le urla strazianti della madre, Fiorenza, hanno squarciato il silenzio della notte quando i genitori sono arrivati sul posto intorno alle 2:00. In un post su Facebook, la donna ha espresso il suo strazio: “Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà, vola in alto. Ora starai con i miei genitori. Tu sei stata importante e lo sarai per sempre”. Il messaggio, carico di dolore e amore, ha commosso migliaia di persone, diventando virale sui social. La comunità locale si è stretta attorno alla famiglia Carbonaro, riunendosi in preghiera per ricordare Martina.
Le accuse e le indagini in corso
La Procura di Napoli Nord, sotto la guida di Anna Maria Lucchetta, ha formalizzato le accuse contro Alessio Tucci: omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Il giovane è stato trasferito nel carcere di Poggioreale in attesa della convalida del fermo. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda, con l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, le testimonianze raccolte e l’autopsia sul corpo di Martina, che sarà fondamentale per confermare le cause del decesso e la dinamica dell’omicidio. Gli inquirenti stanno anche valutando eventuali elementi probatori aggiuntivi, come il cellulare della giovane, che non è stato ancora chiarito se sia stato ritrovato.