È morto Luca Dello Strologo, ha accompagnato 499 bambini al trapianto

di Redazione


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Luca Dello Strologo se n’è andato alla fine di una lunga battaglia. Con lui è nato 30 anni fa nel nostro Ospedale il Programma di Trapianto di Rene, accompagnando al trapianto 499 bambini e ragazzi. Grazie per la tua umanità, competenza e dedizione, fino agli ultimi giorni”.

Così, su Twitter, l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, comunicando la morte del professore Luca Dello Strologo, responsabile del follow-up del trapianto renale dell’ospedale pediatrico. Aveva 60 anni e si è spento dopo una lunga battaglia con una malattia.

E su Facebook, sempre l’ospedale ha scritto: “Ha formato generazioni di medici, è stato membro delle principali società nazionali ed internazionali di nefrologia e trapiantologia pediatrica, autore di più di 100 articoli scientifici. Consulente esperto del Centro Nazionale Trapianti il suo contributo è stato centrale nella definizione dei regolamenti e dei protocolli nazionali di trapianto di rene pediatrico. Ha collaborato alla nascita di programmi di trapianto renale pediatrico anche in India e Vietnam. Grazie alla sua umanità, competenza e dedizione, è stato fino agli ultimi giorni un punto di riferimento per i colleghi, i bambini, i ragazzi e le loro famiglie”.

Il ricordo di una madre

La madre di una paziente ha così ricordato il medico: “Caro dottor Luca, oggi è un giorno triste. Pochi giorni fa ci hai scritto: ‘Io sono credente, sono arrivato alla fine della corsa, ma sono sicuro che ci rivedremo con Teodora in un altro luogo’. Sono anche io sicura che succederà, e allora Teodora stringerà forte quella mano che le avevi porto e che aveva paura di avvicinare prima del trapianto”.

E ancora: “Sei stato una colonna portante delle nostre vite e di quelle di centinaia di altre famiglie, per anni e anni. Sei diventato il confidente di tanti adolescenti, che hai aiutato a superare la fase più difficile della vita prima e dopo il trapianto. Sei stato un fortissimo antagonista di tante discussioni con questa mamma molto esigente, che ti ha stimato sempre molto. Hai costruito l’alleanza con le famiglie su tre pilasti: competenza, trasparenza e fiducia. Non sei mai venuto meno a nessuno dei tre. Tutte le decisioni che ci hai proposto erano sempre fondate su ricerche e dati robusti, aggiornati, approfonditi. Non ci hai mai illuso, anzi, qualche volta ci hai detto la verità, anche quando sapevi che eravamo molto fragili per reggere le delusioni. Ci hai dato fiducia e l’hai richiesta. Lo hai fatto anche con Teodora, chiedendole quello che poteva dare, senza false promesse, sempre offrendole sincerità e supporto. E lei lo ha sentito. Sapeva che poteva contare su di te per trovare una soluzione vera, e se tu non la trovavi, voleva dire che non c’era. Non ti sei risparmiato fino all’ultimo, condividendo con tutti noi anche la tua fragilità, per me forse il gesto più rivoluzionario che possa fare un medico”. “Hai mostrato in questi ultimi anni, continuando a lavorare nonostante la malattia, che essere fragili non significa perdere valore, dignità e capacità. Grazie di tutto, anche per quest’ultima grande lezione di vita. Non ti dimenticheremo”.

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