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Gemma Lenoci: “Come aiuto le donne ad avere successo”, l’imprenditrice digitale si racconta

E’ forte e determinata. Nonostante la giovane età, è già un’affermata social media marketing specialist e imprenditrice. Gemma Lenoci, nata a Pietra Ligure (Savona), oggi vive a Dubai.

Dal 2018 è social influencer su Instagram e TikTok, specializzata nel personal branding.

Nel 2020 ha fondato il suo brand di abbigliamento, nel 2021 l’agenzia di marketing Unlike Agency, nel 2022 la piattaforma Ugc Italia.

Sono sempre più numerose le persone, soprattutto donne, che si rivolgono a lei per gestire in maniera strategica la propria immagine professionale.

Gemma Lenoci è un vulcano di idee. Non si ferma mai e coltiva tanti progetti, ai quali guarda con occhi attenti, così come alle donne. Ha infatti scritto il libro “CEO di Te Stessa”, un decalogo di strategie vincenti ma soprattutto un volume che aiuta a individuare obiettivi.

Cosa insegna il libro? Il sottotitolo lo spiega chiaramente: “Da zero a imprenditrice! Dal mindset vincente alle migliori strategie di social media marketing per ottenere il successo personale e professionale”.

Abbiamo chiesto a Gemma Lenoci di raccontarsi a Donnaclick, e come si fa a raggiungere il successo e la crescita personale.

Parlaci di te a partire dal passato. Com’era Gemma da bambina?

“Ho avuto un trascorso abbastanza complicato, i miei genitori si sono separati quando ero piccola.

Sono nata e cresciuta in un paesino molto piccolo, dove la mentalità delle persone era molto limitata, e venivo anche presa in giro. Avevo il sogno di diventare modella e andarmene via, in un’altra città, a Milano.

I miei genitori, per fortuna, hanno una mentalità più aperta. Sono piccoli imprenditori.

Mi hanno sempre spinta ad andare in città, a spostarmi dal paesino.

Comunque, sino ai 18 anni sono cresciuta lì, non venivo capita, soprattutto nel periodo delle scuole medie sono stata anche anche bullizzata, mi deridevano.

Sin da bambina e dalle scuole elementari ho sempre amato molto studiare.

Infatti, quando sono cresciuta, il mio primo pensiero è stato quello di andare all’università.

Ho scelto di frequentare la facoltà di Economia e Commercio e sono andata a Torino, dove ho vissuto da sola. Sicuramente oggi sono molto diversa da quella che ero una volta.

Ero una ragazzina del paese molto impaurita ma nel contempo altrettanto ambiziosa e determinata, lo sono sempre stata. Però ero parecchio timida e poco sicura di me. Senza dubbio la forza l’ho acquisita negli ultimi anni”.

Nel tuo curriculum c’è la laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti all’Università degli Studi di Torino e in Marketing Management alla Bocconi di Milano. Hai alle spalle tanto studio e tanto impegno. Come hanno contribuito a forgiare il tuo carattere?

“All’università mi sono impegnata tantissimo. Ho notato una grossa differenza tra la laurea in Economia e Commercio, conseguita in un’università statale, rispetto agli anni trascorsi alla Bocconi.

Qui la formazione è più sul campo, molto più stressante, ed è molto più difficile raggiungere risultati alti. Io ho imparato tutto sul campo, ma certamente l’università mi ha aiutata molto.

In quegli anni ero già indipendente, studiavo e lavoravo, facevo la modella, e ho iniziato sui social come influencer, mi sono sempre data da fare. Quindi mi mantenevo da sola. E mi sono mantenuta anche grazie alle borse di studio che ho vinto tutti gli anni, sia a Torino che a Milano.

Sicuramente sono diventata molto libera e autonoma però il carattere è venuto fuori successivamente.

Alla fine del percorso alla Bocconi dovevo fare uno stage curriculare e ho ricevuto tanti no.

L’università ti porta un po’ a pensare che devi per forza iniziare a lavorare in azienda.

Io, invece, dopo aver ricevuto tanti no in occasione dello stage, ho capito che forse la mia strada non era quella della dipendente. Ecco, il mio carattere ha iniziato ad uscire lì, dopo l’università, quando ho ricevuto i no e quando ho deciso di voler diventare autonoma.

Ho pertanto aperto il mio brand di bikini e ho iniziato a lavorare come free lance nel mondo del marketing e come social media manager”.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia e a ricominciare in terra straniera?

“Io come detto ho iniziato a lavorare in autonomia e l’Italia non è un ottimo Paese in cui puoi farlo. Perché purtroppo non c’è molta possibilità di crescita.

Se tu vuoi dare il massimo, guadagnare sempre di più, arrivi ad un limite che ti impongono.

Ci sono una serie di problemi legati alla partita iva, alla tassazione, alla difficoltà di creare un brand.

E’ tutto molto difficile in Italia.

Noi giovani non siamo agevolati se vogliamo crescere professionalmente e in modo autonomo. Quindi ho preso la decisione di andare via, anche per il mindset, la mentalità.

Se la mentalità del paesino è limitante, quella dell’Italia, in generale, è molto negativa.

E credo sia dovuto tanto ai problemi economici quanto alla situazione politica.

Insomma, è un ambiente negativo, in cui è difficile crescere e concentrarsi sulla propria attività professionale dando il massimo. Quindi era un po’ di tempo che desideravo andare all’estero, avevo pensato al Canada. Volevo andare a formarmi lì, fare un altro corso.

Poi ho conosciuto un ragazzo che attualmente è il mio compagno di vita e non solo, spesso lavoriamo insieme su vari fronti. Lui mi ha aiutata molto a livello mentale, a sbloccarmi, a lasciare l’Italia, a partire.

Non ci ho pensato due volte a dire il vero, anche perché sono una persona che si adatta molto facilmente, ho cambiato tantissimi appartamenti e tantissime città. Ho vissuto a Torino, Milano, Roma. Quindi ho colto la palla al balzo e ho detto, ok, perché no.

Sono partita e ho da subito fondato la mia agenzia di marketing.

Non solo, ma anche la piattaforma, UGC Italia che connette brand e creators, e la mia community Ceo di Te Stessa. Poi sono arrivati i corsi di formazione che sto facendo e il libro Ceo di Te Stessa. L’estero, e soprattutto Dubai, mi ha aiutato tantissimo a concentrarmi, a trovare il focus e a dare veramente il massimo. Qui c’è una mentalità molto positiva, esci di casa, incontri tante nuove persone, trovi nuovi clienti, tutti parlano di business.

Insomma, qui ci sono tante opportunità di crescita”.

Cos’è il successo per Gemma Lenoci?

“Il successo si costruisce per molto tempo. Devo ancora lavorare parecchio. Il successo è relativo alla realizzazione personale e professionale. Sono sempre stata una ragazza desiderosa di essere indipendente. Non mi accontento mai e voglio sentirmi appagata, che per me significa fare qualcosa che mi renda felice.

Per me il successo è avere i feedback positivi che ricevo, dal mio corso, piuttosto che dal libro, piuttosto che da una consulenza.

Mi piace molto spronare le ragazze, motivarle, tutti i giorni, tramandando quella che è la mia esperienza personale, perché comunque ne ho passate tante. Ho iniziato anche un percorso di crescita personale, durante gli anni, prima di partire, che non è stato facile ma che mi ha aiutata tanto.

Noto che le ragazze sono sempre più spaesate, sempre più bisognose di ricevere aiuto in questo senso. Successo significa ottenere dei risultati a livello lavorativo soprattutto utilizzando la testa a discapito di tutti quei lavori che ci sono oggi e che sono un po’ futili.

Le ragazze spesso, credendo che non ci siano alternative, fanno la cosa più semplice e veloce, o utilizzano il corpo piuttosto che la testa.

Il successo secondo me è soprattutto farsi conoscere dalle persone per le proprie abilità, acquisire nuove competenze e aiutare gli altri proprio con le competenze, anche se io dico sempre che non si finisce mai di imparare. Devo ancora percorrere una lunga strada: io mi formo tutti i giorni per raggiungere gli obiettivi che mi prefiggo.

Quindi per me il successo è soprattutto questo: realizzarmi professionalmente, arrivare a una situazione di tranquillità, in cui posso permettermi quello che voglio con i miei soldi, con la mia indipendenza e autonomia.

Ovviamente non penso solo al successo: mi piacerebbe anche costruirmi una famiglia e vivere tranquillamente, senza l’ansia e lo stress per le condizioni economiche sfavorevoli che attanagliano tante persone in Italia”.

Come è nato il tuo desiderio di scrivere un libro?

“E’ nato dalla voglia di aiutare le ragazze a partire dalle domande più frequenti che ricevo.

Penso che oggi la difficoltà maggiore sia la mancanza di obiettivi, trovare il focus.

Io per fortuna ho trovato il mio focus grazie a una persona che è il mio compagno.

Credo che tutti abbiamo bisogno di una guida, di un mentore.

Le mie esperienze mi hanno fatto capire tanto, il mio obiettivo è proprio quello di ‘trasferire’ le mie esperienze e aiutare le ragazze che magari si ritrovano nella mia situazione di qualche anno fa”.

Come si fa a diventare imprenditrici di se stesse?

“Ho coniato io l’espressione Ceo di Te Stessa. Racchiude tutte le libere professioniste piuttosto che le imprenditrici o le donne che vogliono avviare un piccolo brand in autonomia.

Sicuramente servono tanta crescita personale, tanta voglia di imparare, mettersi in gioco, capacità di gestire lo stress, capacità di problem solving, capacità di capire le persone, empatia.

Bisogna interfacciarsi costantemente con le persone, con i clienti, capire come relazionarsi con loro.

E’ necessario soprattutto adattarsi ogni giorno a sfide nuove, saper lavorare sotto stress, aggirare un ostacolo improvviso che magari trovi dietro l’angolo.

C’è tanto lavoro da fare su se stessi a parer mio. Parte tutto da questo aspetto.

Il lavoro su se stessi e sulle relazioni interpersonali poi ti aiuta a livello personale e professionale”.

Molte ragazze e donne che ti seguono su Instagram e TikTok ti contattano per chiederti consigli, sei diventata un esempio da seguire. Quali suggerimenti dai a loro?

“Il consiglio che fornisco alle ragazze e alle donne è innanzitutto di fare attenzione a chi ti sta intorno, perché le persone spesso ti consigliano male oppure ti limitano facendoti credere che non puoi farcela, che non puoi arrivare dove vuoi, che non sei abbastanza, eccetera.

A parer mio tutto si può fare. Il primo requisito è sicuramente la passione.

Bisogna trovare una passione in grado di smuoverti e motivarti, proprio dalla passione nasce la motivazione.

Una volta trovate passione e motivazione tutto è fattibile, anche partendo da zero.

A Dubai mi confronto con tante persone, partite da zero, che oggi hanno raggiunto altissimi livelli professionali.

E’ la voglia di arrivare in alto che ti fa raggiungere risultati e obiettivi ma con un’avvertenza: nessuno ti regala niente, non esistono cose facili, e senza sacrificio non si arriva da nessuna parte.

Il sacrificio è il primo aspetto da mettere in conto per raggiungere il successo, che è molto soggettivo. Ognuno di noi ha una sua idea personale di successo.

Secondo me si può arrivare dove si vuole, però sempre a partire da passione e motivazione”.

Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato nel tuo percorso personale e professionale?

“Sicuramente i tanti no che ho ricevuto anche nell’ambiente professionale e le difficoltà che ho trovato intorno a me perché le persone non mi capivano. Alcune sono state un grande ostacolo.

Secondo me per sganciarsi dalle difficoltà bisogna puntare alla crescita personale e a una sorta di indagine dentro di sé, per capire realmente cosa si vuole. Questo è il primo step.

Le mie difficoltà sono state tante, non da poco, e anche familiari. Vengo da una famiglia allargata dove sono stati molti i problemi da affrontare.

Quindi non bisogna mai perdere di vista se stessi, pensare al proprio benessere, ai propri obiettivi personali, e far di tutto per raggiungerli”.

Ancora oggi, e non è retorico dirlo, le donne fanno più fatica degli uomini ad affermarsi. Perché a tuo avviso?

“Oggi le donne fanno veramente fatica per tanti motivi. Ad esempio, parlando di me, dato che sono una ragazza esteticamente carina, tante volte non vengo presa sul serio fino a quando non dico che ho due lauree, una delle quali conseguita alla Bocconi.

C’è il fattore aspetto fisico che influisce ancora molto.

E’ difficile per noi donne farsi valere, far capire che sappiamo fare e siamo intelligenti, brave, autonome e indipendenti. Purtroppo ci sono tanti pregiudizi, anche io ne sono tuttora vittima.

C’è chi pensa che io abbia raggiunto i miei obiettivi solo grazie a Tizio e a Caio, a questo o a quell’altro.

Chi ti vuole sminuire trova sempre argomenti e scuse. E’ stato anche per me difficile far capire che mi sono impegnata tanto, che ho studiato, che nessuno mi ha regalato niente, che ho molte capacità e competenze.

Se poi c’è l’aiuto di qualche persona ben venga, è normale, così come anche io posso essere un aiuto per altre ragazze.

Ho ricevuto anche commenti negativi da parte di uomini che mi hanno detto: “Figurati se accetto consigli da te”. Per le donne è tutto più difficile ma non impossibile, bisogna tirare fuori il carattere.

Ai commenti negativi prima non rispondevo, per gentilezza.

Poi ho capito che è necessario farsi valere, a volte serve rispondere male, per far capire che anche noi donne abbiamo le palle”.

Quali sono i tuoi progetti futuri dopo il libro?

“Ho tanti progetti. Il libro è un piccolo regalo che ho voluto fare alla mia community, però il mio obiettivo è far crescere ancora la mia agenzia, ogni giorno di più, e formare una bella rete.

Il mio sogno è creare una rete tipo marketers, costituita da donne, una Unlike Agency Donne, una rete di donne forti, collaboratrici, in cui ognuna dà il suo valore aggiunto.

Mi piacerebbe poi tenere dei corsi di formazione anche dal vivo, è un progetto che già ho con Ugc Italia, far crescere la piattaforma ed espandermi ulteriormente.

Penso tanto al futuro e spesso mi dico che dovrei darmi una calmata. Attualmente lavoro 7 giorni su 7, ho poco tempo per la vita privata.

Vorrei diventare per tante donne l’imprenditrice italiana punto di riferimento, e continuare a lavorare sulla motivazione, formandomi ulteriormente e diventando anche coach.

Motivare gli altri è una attività che mi appassiona parecchio e che funziona molto bene”.