Lacrime ai funerali di Sara, uccisa dall’ex con 50 coltellate: “Preghiere per la figlia rimasta orfana”

di Redazione


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Bovolenta ha dato l’ultimo saluto a Sara Buratin, la donna di 41 anni uccisa con 50 coltellate dal compagno Alberto Pittarello, che poi si è tolto la vita gettandosi nel fiume Bacchiglione. Un femminicidio che ha sconcertato la comunità di Bovolenta, cittadina in provincia di Padova dove tutti si conoscono e si stringono insieme nei momenti di dolore, ma anche tutta la Penisola. Un fatto di sangue atroce, culminato nel peggiore dei modi possibili.

L’abbraccio della comunità alla figlia quindicenne della coppia

Ieri, 7 marzo, centinaia di persone hanno gremito la chiesa in cui si sono svolti i funerali di Sara per dare l’estremo saluto alla donna, descritta da tutti come una donna solare e piena di energia. Davanti all’altare campeggiava una semplice bara bianca ricoperta di fiori rossi e bianchi, accarezzata da parenti, amici e semplici concittadini accorsi per dimostrare vicinanza alla famiglia della vittima. Particolarmente toccante l’abbraccio dell’intera comunità alla figlia quindicenne di Sara e Alberto, rimasta orfana in un solo terribile giorno. La ragazza, con gli occhi gonfi di lacrime, è stata circondata dall’affetto di zii, nonni e amici di famiglia, in un momento straziante che nessun adolescente dovrebbe vivere.

Il parroco: “Preghiamo per Sara, Alberto e la loro figlia”

Anche la famiglia di Alberto era presente, a testimonianza di come entrambe le famiglie si trovino unite nel dolore per una tragedia che ha distrutto due nuclei e numerose vite. Il parroco, nel corso dell’omelia, ha invitato i fedeli a pregare per Sara, per Alberto e soprattutto per loro figlia, la vera vittima innocente di questa assurda vicenda. Sara e Alberto, dopo molti anni insieme, si stavano separando. Da poche settimane lei era tornata a vivere con la madre, portando con sé la figlia adolescente. Nessuno poteva immaginare che la storia d’amore tra i due, con tutte le difficoltà e le tensioni di una separazione, potesse concludersi in questo bagno di sangue.

Dopo aver assassinato l’ex compagna nella loro casa, infierendo con inaudita ferocia, Alberto è fuggito a bordo del suo furgone e poche alcuni giorni il suo corpo è stato ritrovato nelle acque del Bacchiglione. Ha deciso di farla finita forse per il rimorso di quanto commesso.

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