Via libera dal Consiglio di Ministri per il DDL Femminicidi: cos’è e cosa prevede?

di Redazione


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Via libera dal Consiglio dei Ministri al DDL Femminicidi, il disegno di legge con le norme per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. Approfondiamo insieme quali sono le misure e i punti principali del documento.

DDL Femminicidi, cos’è?

Il DDL Femminicidi è il disegno di legge contenente le norme per contrastare la violenza sulle donne la violenza domestica. Tra le misure incluse al suo interno, ci sono il rafforzamento delle misure cautelari (ammonimento, braccialetto elettronico applicato di norma, obbligo di rispettare la distanza di avvicinamento di 500 metri dalla vittima) e l’ampliamento delle fattispecie di reato alle quali si possono applicare le misure precauzionali, tra cui revenge porn e sfregio del viso con l’acido.

Uno degli obiettivi del nuovo disegno di legge è velocizzare i tempi per l’applicazione delle misure cautelari, con termini stringenti per pubblici ministeri e giudici, e si punta anche a dare priorità alla trattazione di processi in materia di violenza di genere e domestica e rendere specializzati i pm, cercando di assegnare sempre agli stessi i fascicoli relativi a violenza sulle donne.

Gli articoli del disegno di legge

Il DDL Femminicidi è composto da 15 articoli. Punta principalmente alla prevenzione, per evitare che quelli che vengono definiti “reati spia”, possano degenerare in fatti più gravi. Come ha detto la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, si tratta di imporre un “cartellino giallo” all’uomo violento. L’inasprimento riguarda soprattutto chi è recidivo e ricade nella stessa condotta, pur essendo già destinatario dell’ammonimento.

L’articolo 1 prevede un ”rafforzamento delle misure in tema di ammonimento e di informazione alle vittime”. In particolare le pene per i reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minacce gravi, atti persecutori, revenge porn, violazione di domicilio e danneggiamento sono aumentate ”se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito (…) anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento”.

Passando in rassegna i diversi articoli, all’articolo 5 si trovano le disposizioni in materia di attribuzioni al procuratore della Repubblica: ”in caso di delega, l’individuazione avviene specificamente sempre per la cura degli affari in materia di violenza di genere e domestica” per ”favorire la specializzazione nella trattazione dei processi in materia di violenza di genere e violenza domestica”.

Secondo quanto previsto, invece, dall’articolo 6, in caso di omicidio o tentato omicidio e di altri reati ”commessi in danno del coniuge, anche separato o divorziato, della parte dell’unione civile o del convivente o di persona che è legata o è stata legata da relazione affettiva ovvero di prossimi congiunti”, il pm valuta, ”senza ritardo e comunque entro 30 giorni dall’iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato, la sussistenza dei presupposti di applicazione delle misure cautelari”. Termini stringenti anche per i giudici che dovranno decidere delle misure cautelari.

All’articolo 9 si parla di arresto in flagranza differita, prevedendo che anche video e foto possono essere utilizzati per far scattare l’arresto in flagranza differita nei casi di maltrattamenti in famiglia, reato disciplinato dall’articolo 572 del codice penale, o dello stalking (612 bis).

Il commento della ministra Roccella

“Tutto questo non basta se non viene accompagnato da un cambiamento culturale, se non c’è una presa di coscienza delle nuove generazioni”.

“Con il ministro Valditara in autunno per la giornata contro la violenza nei confronti delle donne diffonderemo il testo di legge nelle scuole, dove porteremo anche le persone che hanno subito violenza per spiegate quali sono state le conseguenze. Perché solo con uno scambio diretto, con i racconti delle vittime si può rendere giustizia“. Queste le parole della ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.

Siamo partiti dalla continuità, da quello che già c’è: su questo tema è fondamentale un accordo trasversale. Con il governo Draghi c’è stata una proposta firmata da tre ministre, poi le risultanze della commissione Femminicidi, e siamo partiti anche da qui e dalla linea del Codice rosso, nato dalla necessità di dare una strada prioritaria agli interventi contro la violenza“.

“Abbiamo rafforzato le misure di prevenzione cautelari, in particolare il ricorso al braccialetto elettronico, e la distanza dell’uomo violento con una soglia di 500 metri dalla possibile vittima, perché quella di 50 metri prevista in alcuni casi era inefficace. E abbiamo rafforzato l’ammonimento, il primo passo che può fare il questore, e lo abbiamo allargato ai reati spia”.

“L’articolo 3 assicura la priorità ai processi per violenza di genere, e l’articolo 6 accelera la valutazione del rischio da parte del pm e dà un termine di 30 giorni per valutare il rischio e chiedere misure cautelari, e altri 30 giorni per il giudice per decidere su queste misure. Trenta giorni possono sembrare tanti, ma la media dei tempi attuali è molto alta, mesi, e in alcuni casi anni. Per questo l’Italia ha subito condanne dalla Cedu”.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

Il Governo chiederà al Parlamento di agire rapidamente l’approvazione del DDL Femminicidi, ha annunciato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Procederemo nel modo più rapido possibile. Sappiamo che queste cose non possono essere regolate con decreto legge, però vi sarà una corsia preferenziale, una dichiarazione di urgenza. Si tratta di provvedimenti che devono avere l’attuazione più rapida possibile, soprattutto per l’aspetto procedurale”.

“Ci sono fascicoli di denunce per Codice rosso che giacciono nelle Procure, non certo per l’inerzia dei magistrati, ma per la scarsità di risorse nota a tutti. L’urgenza della crescita esponenziale di crimini di questa natura impone la massima celerità possibile”.

Foto: Depositphotos.

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