Caso flatulenze al TG1, giornalista fa causa per stalking, dirigenti RAI a processo

di Redazione


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Il procuratore generale Marcello Monteleone ha ufficialmente richiesto il processo per un gruppo di dirigenti Rai, accusati di stalking dalla giornalista Dania Mondini. Tra gli indagati figurano l’ex direttore del Tg1 Andrea Montanari, il vice Filippo Gaudenzi, la collega Costanza Crescimbeni, il caporedattore Piero Damosso, il vice Marco Betello e l’ex direttore Giuseppe Carboni. I fatti in questione risalgono al 2018, ma il caso continua a tenere banco nei tribunali e nell’opinione pubblica.

Le accuse di Dania Mondini

La vicenda ha origine da una serie di eventi particolarmente strani che hanno coinvolto la giornalista Dania Mondini. Quest’ultima ha accusato i dirigenti Rai di averla demansionata in seguito al suo rifiuto di trasferirsi in una stanza con un collega noto per problemi di flatulenza ed eruttazioni. Questo trasferimento, per Mondini, è stato interpretato come una sorta di “punizione” inaccettabile. Tuttavia, le accuse non si fermano qui.

La giornalista ha anche affermato di essere stata vittima di ritorsioni continue da parte dei dirigenti Rai. Le venivano affidati servizi considerati “brevi e banali”, chiaramente al di sotto delle sue competenze professionali, e subiva violente aggressioni verbali dopo piccoli errori durante la conduzione del telegiornale. Queste condotte, secondo Mondini, avevano l’obiettivo di umiliarla e intimidirla.

La Difesa di Mondini e dei suoi legali

Gli avvocati di Dania Mondini, Ruggero Panzieri, Francesco Falvo D’Urso e Claudio Loiodice, avevano annunciato a maggio la chiusura delle indagini con una dichiarazione pubblica. Nel comunicato, hanno spiegato: “Abbiamo deciso di chiudere le indagini per prevenire eventuali tentativi, come quello accaduto esattamente un anno fa, di sminuire gli avvenimenti oggetto del delicato procedimento penale. Una situazione giudicata semplicemente sgradevole, che si stava verificando nella redazione del Tg1 mattina, cercando di minimizzare quello che realmente stava accadendo. Non si trattava solo di incresciose e maleodoranti flatulenze, bensì di fatti gravissimi per i quali da anni aspettiamo giustizia. È l’inizio di questa vicenda processuale, che ci vedrà impegnati nel processo, solo al termine del quale si potrà stabilire la responsabilità degli indagati, ma confidiamo nella giustizia e nell’operato della Procura Generale di Roma”.

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