Carla Bruni contro i filtri di bellezza sui social: “Sembriamo tutte come le Kardashian!”

Basta con l’uso (e l’abuso) dei filtri bellezza sui social. A prendere posizione, stavolta, è Carla Bruni. La ex top model, 55 anni, ha pubblicato su Instagram un post in cui invita a non fare usare questi effetti ai propri figli: “Ci fanno sembrare tutte come le sorelle Kardashian“. Il dibattito è più aperto che mai e cavalca un trend molto in voga, che punta al ritorno alla bellezza naturale.

Il post di Carla Bruni contro i filtri

Carla Bruni ha pubblicato sul suo account un collage con due foto. Nella prima, in alto, la sua immagine è stata ritoccata con un filtro, mentre nella seconda, in basso, non c’è alcun “trucco”. Non è difficile cogliere le differenze: chioma più fluente, pelle priva di imperfezioni, occhi e bocca in rilievo.

La foto senza alcun filtro ha un impatto minore, mentre l’altra mette in risalto alcuni aspetti della fisionomia. Il post è lo spunto per lanciare una vera e propria battaglia contro l’utilizzo di questi strumenti che servirebbero per migliorare l’aspetto. Il condizionale è d’obbligo, perché non è sicuro che, effettivamente, il risultato sia più bello dell’originale.

“Ecco l’effetto che produce questo genere di filtro”, scrive Carla Bruni, 55 anni. Che aggiunge: “Non si tratta più di levigare un po’ la pelle per migliorare ma, piuttosto, di fingere di appartenere alla famiglia Kardashian… Mi chiedo in che epoca viviamo, se la seduzione si riduce a un volto del genere. Va vietato ai nostri figli!”.

La ex modella, dunque, ha voluto schierarsi in favore di una bellezza naturale. Di recente, sempre più celebrities hanno voluto mostrarsi senza make-up, sulla scia di una tendenza che celebra sempre di più il volto acqua e sapone: ne è un esempio Selena Gomez, che ha raggiunto un record di like con il suo scatto al naturale.

L’utilizzo dei filtri per amplificare la bellezza continua a dividere gli utenti dei social. Su TikTok, l’effetto chiamato “Bold Glamour” ha diviso il pubblico, arrivando addirittura a spaventare alcuni per la troppa “perfezione”.

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