Buone notizie dallo Sri Lanka: assorbenti gratuiti garantiti alle studentesse

di Alice Marchese


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Continua la lotta per la parità di genere e di emancipazione di un paese. Un problema a dir poco secolare è quello della gestione della vendita e della distribuzione degli assorbenti. Mesi fa, la Scozia è diventata la prima nazione al mondo a fornire gratuitamente prodotti igienici familiari per chiunque ne abbia bisogno, e l’Italia continua a non abbassare l’Iva dal 22% al 5%.

Ad inizio anno il Regno Unito abbandona la Tampon Tax:  le attiviste britanniche per anni avevano lottato per il conseguimento di questo obiettivo apparentemente difficile da raggiungere. Londra ha abolito l’Iva sui prodotti igienici finora tassati al 5% perché considerati da Bruxelles beni non essenziali.

Ma, nonostante questo scenario, lo Sri Lanka ci conferisce una preziosa notizia. Com’è riportato dal The Guardian e da D-Repubblica, grazie anche all’intervento di alcune associazioni locali, stanno introducendo una misura a sostegno delle fasce più povere che prevede la distribuzione gratuita di assorbenti prodotti nello Sri Lanka.

Le più penalizzate sono le studentesse, che saranno le destinatarie di questo grande beneficio, a causa anche del tabù vigente nei confronti delle mestruazioni in questo paese asiatico. La battaglia portata avanti da gruppi di donne procede per il riconoscimento dei prodotti sanitari femminili e del loro carattere essenziale.

Senza contare che le ragazze molto spesso siano costrette ad adoperarsi con pezzi di stoffa o vecchi abiti come assorbenti, riducendo drasticamente il livello delle condizioni igieniche e  mettendo così a repentaglio la loro salute e rischiando malattie come il cancro alla cervice, secondo cancro più comune tra le donne dello Sri Lanka.

Inoltre, secondo uno studio dell’Unicef risalente al 2015, oltre la metà delle adolescenti non va a scuola – perché non vuole o perché non le è permesso dalla famiglia – durante i giorni del ciclo mestruale; mentre il 37% si assenta per uno o due giorni a causa del ciclo a causa di perdite, dolori e disagio.
Ma non è finita qui: secondo il 60% dei docenti il sangue mestruale sarebbe impuro. Da qui anche lo stigma vissuto dalle più giovani.

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