Vita da single o da zitella: da sole si sta bene, anzi meglio!

di Cinzia Rampino


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L’idea è nata e cresce da una nuova corrente di pensiero che fa riferimento a una sorta di manifesto dello zitellaggio, inteso come un diritto: il nuovo diritto di non sposarsi: il libro Spinster (Zitella) di Kate Bolick.

Utilizzando le proprie esperienze come punto di partenza, la giornalista Kate Bolick invita ad esaminare il motivo per cui lei, insieme ad oltre diversi milioni di donne americane, restano celibi.

Questo cambiamento demografico senza precedenti, spiega la Bolick, è la logica conseguenza di anni di cambiamento culturale che non è stato né pienamente compreso, nè apprezzato: la voglia e la scelta di molte donne di non sposarsi, conducendo così una vita migliore, magari più consona alle proprie aspettative.

Il libro è già gettonatissimo e il motivo è chiaro: le donne che scelgono di restare zitelle, o che per varie vicissitudini vivono da tali, non hanno più voglia di sentirsi da meno ma, anzi, hanno voglia di dire al mondo che sono felici e che non cambierebbero questo stato di cose per nulla al mondo.

Basta insoma con questo tabù sullo zitellaggio che vede una donna non sposata come la sfigata di turno. Basta con il pensiero machista che “la donna viene presa in moglie”, che “l’uomo fa una proposta di matrimonio (e la donna nemmeno a parlarne)”, che se ciò non accade entro una certa età, l’onta dello zitellaggio si abbatterà funesta sulla mal capitata.

Soprattutto, basta ignorare il fatto che molte donne, centinaia, migliaia, non si sposano perchè non ne hanno affatto voglia ma che si vergognano ancora di poterlo dire a gran voce: io voglio essere zitella e felice!

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