Cosa sappiamo sul bonus per i padri separati? Come richiederlo

di Alice Marchese


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È stato sbloccato il bonus per i padri separati dopo un lungo iter. È stato firmato il decreto attuativo del provvedimento che prevede un contributo fino 800 euro al mese e della durata di un anno, per un totale di 9600 euro. Si tratta di un bonus ideato per aiutare chi si trova in difficoltà per il pagamento dell’assegno di mantenimento. Maggiori dettagli operativi verranno forniti con un avviso dedicato sul sito del Dipartimento della famiglia.

Bonus per i padri separati: cos’è

Lo ha dichiarato la ministra per le politiche della famiglia Elena Bonetti. “È una misura che ha avuto un lungo iter perché nella formulazione con cui la Lega l’aveva presentata era di fatto inapplicabile. Era buona in gran parte degli intenti ma è stato necessario modificarla per renderla applicabile e equa verso tutti i figli di coppie separate. In questo modo riusciamo a erogare queste risorse necessarie ai ragazzi. Felice di aver portato a compimento questa misura firmando nel mese di luglio la proposta di decreto”.

Come si legge nel testo, riportato da Il Messaggero, “il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore”.

Leggi anche: “Bonus matrimonio 2022, a chi spetta e come fare domanda”

Cosa prevede il bonus

Per la misura, il decreto sostegni approvato nel 2021 aveva previsto uno stanziamento da 10 milioni. Questa cifra permetterebbe di assistere appena mille genitori in caso di utilizzo integrale del contributo. La norma era poi stata riscritta ed approvata definitivamente alla fine dello scorso anno, rinviando però all’emanazione di un provvedimento attuativo entro 60 giorni per rendere operativa la misura.

Il richiedente dovrà avere un reddito uguale o inferiore a 8174 euro nell’anno di richiesta e dovrà dimostrare una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa dall’8 marzo 2020 di almeno 90 giorni o una riduzione di reddito di almeno il 30% rispetto al 2019. Il contributo verrà erogato direttamente al genitori destinatario dell’assegno di mantenimento. Per averlo sarà necessario presentare una domanda contenente l’importo dell’assegno di mantenimento e l’ammontare delle somme non versate dall’ex coniuge.

Leggi anche: “Bonus cani e gatti 2022, cos’è e come richiederlo”

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